Alessio Corazzin, portiere classe 1989, è cresciuto nel vivaio cassanese e, come tutti i giovani pallamanisti sognano, ha fatto il salto di qualità all’età di 18 anni iniziando a giocare in prima squadra. Oggi l’incarico di difendere la porta del Cassano Hc di Serie A è assegnato alla coppia di portieri Corazzin – Ilic.

Quando hai iniziato a giocare a pallamano e come?
“Conobbi la pallammano in prima media all’eta di 11 anni, grazie a molti compagni di classe che praticavano questo sport da molti anni, anche se adesso molti di loro hanno lasciato per vari motivi.
Agli inizi è stato molto strano e difficile, perché provenivo esattamente dallo sport opposto cioè dal calcio, ma, una volta trovato il mio ruolo in squadra, iniziai ad applicarmi con molto impegno e constaza e di conseguenza non ho piu smesso di praticarlo per la passione e l’emozioni che m’ha fatto provare. Oggi sono 14 anni che gioco a pallamano, sembra ieri che ho iniziato e anche adeaso provo emozioni anche se con compagni diversi.”

Da bambino ti saresti mai aspettato di diventare il portiere di Serie A del Cassano Hc?
“Normalmente da bambini gli unici interessi che si hanno sono quelli di divertirsi e passare il tempo con amici. Sinceramente da ragazzino non mi sarei mai aspettato di arrivare ad essere il portiere della prima squadra, visto che davanti avevo giocatori piu grandi ed esperti, nonostante questo sono riuscito ad arrivarci.”

Oltretutto sei il vicecapitano! Cosa vuol dire avere questo ruolo e se riesci a conciliarlo con il tuo carattere un po’ introverso.
“Per me essere vicecapitano è un ruolo come un altro, visto che in un gruppo contano tutti, ogni giocatore ha la sua importanza. Questo ruolo però vuol dire anche assurmersi delle responsabilita nei confronti di compagni e società,  cercando di aiutarli e spronarli. Per me non è molto semplice visto il carattere che ho, ma pian piano sto provando e spero di riuscirci e vedere dei risultati.”

Sei stato anche un allenatore dei giovanissimi della società, nello specifico hai allenato Davide Valier, con cui abbiamo parlato settimana scorsa. Che effetto ti ha fatto leggere i suoi ringraziamenti?
“Anche se attualmento non sto più allenando, sono contento dei risultati ottenuti dai giovani. Per quanto riguarda Davide sono contento di averlo allenato e di avergli trasmesso qualcosa che possa tornagli utile  adesso e in futuro.
I suoi ringraziamenti sono anche troppo per me, perchè è tutto merito suo che ha sempre messo impegno, senza mai mollare nonostante ai duri allenamenti. Se avrà bisogno di consigli io sarà felice di darglieli.”

Quali sono gli obiettivi individuali che ti sei prefissato quest’anno?
“Come obiettivo principale ho quello di migliorare il più possibile per essere d’aiuto alla squadra. Poi quello che succederà vedremo.”

Il campionato per la tua squadra è in una fase di calo, tre sconfitte consecutive. Cosa sta mancando?
“Durante l’ultima partita a tratti è mancata la concentrazione nei momenti decisivi e bisogno sviluppare meglio alcuni dettagli che possono fare la differenza.”

Nel prossimo fine settimana si gioca contro Bolzano, squadra in vetta alla classifica. Qual è il vistro approccio nei confronti di questa sfida?
“Contro il Bolzano sarà un partita difficile, come quelle già giocate e che verranno, bisognerà rimanere concentrati e dare il massimo, non solo per noi stessi, ma per la squadra, la società e il pubblico.”

Cos’è per te la pallamano? Emozioni e sensazioni tra i pali.
“La pallamano è un’esplosione di emozioni. Lo stare in un ruolo importante che può decidere le partite, facendo parate soprattutto nei momenti decisivi, trasmette la carica, non solo a me, ma anche ai compagni che si sentono più sicuri. ”

Federica Scutellà