Mille persone hanno riempito il Cinema Teatro Vela. Molti sono stati i varesini accorsi alla serata del Bof, molte anche le persone giunte da fuori provincia. Si è fatto attendere per qualche minuto Roberto, ideatore e conduttore della serata, ma ne è sicuramente valsa la pena. I primi a salire sul palco sono un gruppo di ragazzi down che, attraverso dei cartelli, augurano alla Sestero Onlus, fondata oltre che da Bof, dal giornalista Sergio Gianoli e dall’ex ciclista professionista Stefano Zanini, un buon quinto compleanno.
Si aprono i sipari e la band del Gruppo Amicizia di Gorla Minore suona le note di “Canzone” di Lucio Dalla. “Questa è una festa per ricordare chi non c’è più e chi ci è vicino”: così Bof ricorda Luigi Benati, il fotografo scomparso prematuramente che ha accompagnato la Sestero in tante edizioni, e Bruno Arena, il comico varesino colpito da un ictus un anno fa. Un enorme striscione con scritto “Forza Bruno” sovrasta la platea del teatro. Per alleggerire questo momento di tristezza ritorna a suonare il Gruppo Amicizia, ma questa volta i ragazzi si esibiscono tra urli e applausi nella Marcia di Radetzky, come a sottolineare che questa è una serata di gioia, di allegria e di festa. I primi a festeggiare sono i corridori dell’handbike della Polha – Polisportiva Handicappati – di Varese: fra di loro c’è anche Rita Cucurru, giovane campionessa di questa disciplina, protagonista della prima sorpresa della serata. Dopo aver visto un video delle sue avventure sportive, conclusosi con dei saluti da parte dei familiari, questi ultimi si presentano proprio sul palco del Vela, lasciando senza parole la ragazza ignara dell’improvvisata in perfetto stile Bof.
Arriva, poi, il turno di Antonella Cibin, Presidente dell’Associazione + di 21 di Cassano Magnago che quest’anno ha compiuto il suo primo decennio: insieme a lei si presenta Riccardo, giovane campione di ginnastica che ci dimostra con grande naturalezza le sue doti sportive, lasciando a bocca aperta ogni presente. Successivamente si alternano sul palco gli Skorpions, le Synchronette, il Vharese, l’ex allenatore dell’Under 21 e attuale mister dello Spezia, Devis Mangia e il Varese 1910 rappresentato dall’allenatore Stefano Sottili: “Da una serata così si esce più buoni, più consapevoli e più vogliosi di fare le cose”. E’ proprio così, questi ragazzi hanno donato un po’ di forza ed un po’ di coraggio in più a tutti i presenti, hanno dimostrato che le barriere della disabilità possono essere abbattute con solamente un po’ di buona volontà. E di barriere Bebe Vio ne ha demolite tante: rimasta senza arti dopo una grave meningite, Bebe non si è mai persa d’animo e la sua determinazione l’ha portata, a soli 17 anni, ad essere una campionessa di scherma. Proprio sul palco, ieri sera, Bebe ci ha mostrato con estrema naturalezza di cosa è capace insieme al suo collega schermitore Felix Bianchi della Scherma Comense; Beatrice ha anche festeggiato insieme a tutti i partecipanti un altro compleanno importante: i 5 anni di Art4sport, associazione di cui lei stessa fa parte. “Impossible noi l’abbiamo trasformato in I’m possible, io sono possibile“: è questo il motto di Claudio Arrigoni, che vanta la partecipazione a 10 paralimpiadi. Bisogna crederci nelle cose, metterci passione ed essere coraggiosi, e questi ragazzi sono la prova lampante che nella vita tutto è possibile e niente impossibile.
La fine della serata è alle porte e Bof inizia a parlare della Missione del VISPE in Burundi dove, grazie a Sestero e alla Cimberio, è stato riparato un ponte prima inagibile: “Abbiamo confidato in Dio e in Sestero e il desiderio si è avverato”, afferma Fra Gervais, frate africano.
“Padri di una buona idea” non è stata quindi solo una serata dedicata alla disabilità, è stata una serata dedicata anche alla carità e all’amore verso il prossimo. “Abbiamo visto tanti colori stasera, ma ci sono ancora molte cose in bianco e nero: noi ci impegnamo a colorarle“. Con queste parole si conclude la serata, la gente si alza ed esce dal teatro con qualcosa in più, avendo vissuto delle emozioni indescrivibili che verranno difficilmente dimenticate.
Marta Scolaro