Valentina Rania, classe ‘85, ruolo schiacciatrice con una buona predisposizione nei fondamentali di ricezione e difesa, dieci anni passati tra la B1 e la A2, tante valigie che si sono chiuse e poi riaperte, tante esperienze portate a termine e altrettante ricominciate in posti nuovi, con nuove squadre e nuove compagne. Un’intervista, questa, diversa da quelle solitamente portate a termine in una fredda stanza del palazzetto prima della tanto agognata doccia, dove Valentina, in un  clima di totale relax molto simile allo svaccamento, circondata dagli amici che l’hanno subito adottata per la semplicità e per la spontaneità che risaltano in ogni sua parola, mette in evidenza tutto ciò che lei ritiene essere stata la base per iniziare questa nuova esperienza a Busto: cosciente e sicura dei suoi pregi e dei suoi difetti, dei suoi punti di forza e dei suoi limiti, è stata pronta a sfruttare questa nuova opportunità per migliorare il suo bagaglio tecnico e ha fatto spazio dentro di sé per incamerare tutto quello che non vorrà lasciare a Busto una volta conclusa questa esperienza.
rania by MedauCosa hai provato, dopo tanti anni di gavetta, nel ritrovarti in serie A1, in una squadra di vertice e con compagne che nelle ultime stagioni hanno vinto molti trofei?
“Un’emozione unica. Quest’estate il mio procuratore mi aveva prospettato due possibilità: una chiamata in B1 da Mondovì e un’offerta da parte di Busto. Lì per lì ero quasi decisa ad andare a Mondovì per giocare, ma dopo la telefonata di Massimo Aldera ricordo ancora che mi tremavano le mani. Ho deciso che era venuto il momento a quasi 30 anni di affrontare questa nuova esperienza che avrebbe coronato il mio sogno che è poi quello di qualsiasi altra giocatrice. Considerando che la chiamata arrivava da una squadra con delle grosse ambizioni, ho fatto e faccio ancora fatica a crederci, tanto che alcune volte al palazzetto mi chiedo se è davvero vero tutto questo o è solo un sogno. È una grande soddisfazione, comunque”.

Quali sono le difficoltà tecniche che hai trovato nel passaggio dalla serie A2 alla seria A1?
“Lo spara palloni – risata –. La differenza dalla A2 alla A1 si sente tutta; la palla viaggia molto più veloce, gli attaccanti tirano molto più forte e ti ritrovi di fronte muri più alti. Però queste sono anche le cose che ti aiutano a migliorare, a variare i colpi e a cercare nuove soluzioni per superare queste difficoltà”.

Cosa hai trovato di diverso nella tua settimana lavorativa che precede la partita? Parliamo del lavoro sui pesi, degli allenamenti sulla palla e della gestione del tempo libero.
“Il lavoro sui pesi lo facevo anche negli anni passati, anche se qui sono aumentati i carichi e devo dire che i risultati si vedono. Per gli allenamenti non c’è una grandissima diversità rispetto a come mi allenavo negli scorsi anni, mentre c’è la difficoltà di giocare ogni 3/4 giorni, cosa a cui non ero abituata. Per il tempo libero, invece, non è cambiato nulla perché quasi tutto lo dedico a portare a spasso Happy (la sua cagnolina, ndr), esattamente come facevo l’anno scorso”.

Un bilancio sulla tua stagione al termine del girone di andata.
“Beh, in battuta sono diventata fortissima! Scherzi a parte, sono contentissima di questa prima parte di stagione perché sapevo che avrei giocato poco e, quindi, cerco di sfruttare ogni piccolo spazio che si apre per una battuta, una ricezione o qualsiasi altra cosa. Considero molto positiva per me questa prima metà di campionato”.

Un bilancio sulla tua squadra al termine del girone di andata.
“È scontato dire che tutti ci aspettavamo qualcosa di più. Al momento siamo settime in classifica, mentre speravamo di essere un po’ più in alto, però non è detto che chi parte a mille possa arrivare alla fine e che chi parte un po’ sottotono non possa uscire nel finale. Perciò sono abbastanza fiduciosa sulla squadra e sul gruppo e, vedendo in allenamento la nostra forza, sono sicura che prima o poi, spero il prima possibile, tutto questo uscirà fuori”.

Rania contro Modena by MedauQual è la squadra che ti ha maggiormente impressionato in questo girone di andata e quella che a tuo parere è stata molto al di sotto delle attese?
“Mi ha impressionato Casalmaggiore perché non pensavo riuscisse subito a fare così bene. Hanno una palleggiatrice molto forte (Skorupa, ndr) e una palleggiatrice così è determinante in una squadra. La formazione che è stata molto al di sotto delle attese, forse è brutto da dire, ma siamo state noi; sì, direi sicuramente noi”.

C’è una giocatrice che in questo girone d’andata ti ha particolarmente impressionato e una che ti ha deluso?
“A me è piaciuta molto Valentina Tirozzi. Devo dire che preferisco le giocatrici complete, quelle che attaccano, ricevono, difendono e si fanno sentire in campo e proprio per questo lei mi è piaciuta tantissimo. Per ora, invece, non ci sono giocatrici che ritengo possano aver deluso in modo significativo”.

Hai mai pensato di andare a giocare all’estero? È una cosa che ti attira o preferisci rimanere a giocare in Italia?
“Ci avevo pensato, ma non fa proprio per me andare all’estero, soffro un po’ troppo la lontananza da casa”.

Come vedi il tuo futuro nella pallavolo? Quali sono le tue aspettative?
“Spero di giocare ancora qualche stagione. Questa è una stagione particolare dove so che non giocherò tantissimo e un po’ mi manca il campo, per buttarci dentro la grinta e la carica che ho dentro. Qui, comunque, mi trovo benissimo in palestra, con la squadra, con la società e anche fuori e mi piacerebbe restare; devo aspettare qualche mese, valutare le offerte e poi deciderò cosa fare”.

Come vedi il tuo futuro al di fuori della pallavolo, hai dei progetti in merito?
“Vorrei aprire una gelateria in Brasile. Spero tra qualche anno di metter su famiglia, anche se questi sono i progetti di qualsiasi persona. Non ho grandissime ambizioni e questo lavoro mi ha insegnato a vivere giorno per giorno senza fare grandi progetti. Anche qui, valuteremo al momento giusto”.

Rania al servizio contro Casalmaggiore by MedauValentina, tu sei nata a Riva del Garda, molto vicina a Torbole, là dove gli sport legati alla vela e al surf la fanno da padrone. Spiegaci perché hai voluto sfidare il destino affidandoti al volley e togliendoci con molta probabilità la possibilità di vedere crescere una grande surfista o una velista d’eccezione?
“Tutta colpa di una mia amica che giocava a pallavolo che mi convinse a cominciare in terza elementare. Quando venne il momento di iniziare a provare il pallonetto, decisi di smettere e per cinque mesi rimasi a casa; poi tornò l’amore per la pallavolo e dal quel momento non ho più mollato”.

Spulciando tra le tue statistiche, nei due ultimi anni passati in A2, tra le cose che balzano subito all’occhio abbiamo visto che hai dei buoni numeri in ricezione. Di contro, abbiamo visto che realizzi un ace ad ogni eruzione di vulcano. Pensi che dopo averne realizzato uno a Mosca contro la Dinamo e un altro in campionato contro Casalmaggiore, per quest’anno tutti quelli che abitano attorno all’Etna e vicino al Vesuvio possano dormire sonni tranquilli?
“Che cattiveria però. Ragazzi, io ho sempre saputo di essere scarsa in battuta, la battuta e il muro erano i miei fondamentali peggiori; quest’anno sono diventata forte a muro e mi fanno entrare in battuta, quindi…”.

È vero che per allenarti meglio, ti sei fatta mettere in casa una panchina per provare e riprovare ad entrare e uscire dal campo?
“Ahahah,  in verità no, però quasi quasi la potrei adottare, potrei mettermela in casa così provo qualche cambio volante!”.

Parliamo di cani. Nella tua squadra ci sono Happy che ti fa compagnia, Margot che fa compagnia a Giulia Pisani e Ora che vive con Becky Perry. Visto il livello attuale della A1, secondo te questo sestetto può giocarsela alla pari con le altre formazioni di A1 o può sperare solo nella salvezza?
“Beh, per come giochiamo in questo momento… Diciamo però che si potrebbe organizzare una bella sfida con Noemi Signorile e il suo cane, Macchia. Ne verrebbe fuori qualcosa di divertente”.

Considerando che in questi giorni sta facendo molto freddo, al posto di Happy non sarebbe stata molto più utile un’alana ?
“Ahah, ,a che domande sono queste?!”.

Sempre a proposito di Happy, quando ti vede giocare approva o scuote la testa?
“Approva, approva. Happy veniva sempre al palazzetto lo scorso anno ed era contentissima; infatti quest’anno, secondo me, è molto arrabbiata. Penso che vorrebbe venire al palazzetto e vedere la sua mamma entrare in battuta”.

Quando hai deciso di diventare vegetariana, è stato difficile per te rinunciare ai piaceri della carne?
“No, assolutamente. Alcuni piaceri li mantengo ancora, comunque…”.

Immagina di essere protagonista di un film di fantascienza in cui ti viene proposto il rinnovo del contratto. In questo momento la tua risposta sarebbe sì o no?
“Ahah, sarebbe sì, subito”.

Rania in bianco e nero by MedauCosa ti fa più paura tra:
– guardare un film horror
– guardare il primo set perso 25-12 con Novara
– guardare il primo set perso 25-10 con Montichiari
– guardare la partita persa con Modena 3-0

“Direi che fanno molta paura tutte e quattro”.

Nel film ‘Il settimo sigillo” del grande regista Ingmar Bergman, un cavaliere decide di sfidare la morte a scacchi. Trovandoti nella sua stessa situazione, durante la partita a scacchi te la saresti sentita di mangiargli il cavallo?
“Ahah, ma chi è che fa queste domande?!”.

Nello stesso film, molte persone, impaurite dalla visione della morte e ritenendosi spacciate, inseguono gli ultimi piaceri prima che arrivi la loro fine. Quale sarebbe stato il tuo ultimo piacere, considerando che hai rinunciato ai piaceri della carne?
“A parte che ho specificato a quali piaceri della carne ho rinunciato, non li ho messi dentro tutti; quindi alcuni li mantengo e probabilmente uno di questi sarebbe l’ultimo”.

Sempre nello stesso film, il cavaliere ritrova la fede in Dio e decide di sacrificare la sua vita per salvare quella di due giovani innamorati. Esiste una persona, al di fuori della tua cerchia familiare, per cui potresti sacrificare non certo la vita, ma almeno tutto quello che hai dalla vita in su?
“No, non esiste in questo momento”.

Pur sapendo che 9 cannibali su 10 apprezzano molto di più i vegetariani dei carnivori, andresti lo stesso a fare un viaggio esplorativo nel cuore dell’Africa?
“Sì, sicuramente sì”.

Com’è cambiata la tua vita da quando abiti a San Macario (frazione di Samarate) ma soprattutto com’è cambiata la vita dei samaratesi da quando sei arrivata tu? Ci sono delle persone a Samarate con cui non hai ancora litigato?
“Guarda, mi manca ancora qualcuno con cui litigare, però sono consapevole di aver messo un po’ di allegria a San Macario. Anzi, in tanti ancora mi ringraziano”.

 

Salvatore Medau
(foto di Salvatore Medau)