BettinelliCala il gelo al Franco Ossola. Il Catania si impone per 3-0 e sancisce l’ennesima sconfitta casalinga per il Varese di Bettinelli, che ora pare destinato ad un drammatico finale di stagione.
«Anche oggi per i primi trenta minuti la partita era equilibrata, alla fine si è notata la differenza tra le due squadre. Abbiamo commesso un errore grossolano sul 2-0, non sempre la voglia e la determinazione sono sufficienti per ribaltare la partita. A fine partita ci siamo detti che ognuno di noi ha dato il massimo, anche se non è bastato per battere il Catania che ci è stato superiore. I tre gol potevano essere evitati perché Perrucchini non ha mai fatto una parata». Sulla situazione di classifica che lascia poche speranze di salvezza al Varese commenta così Bettinelli: «Questa era l’ultima spiaggia; purtroppo non siamo riusciti a portare la nave in porto. Dovremo onorare queste otto partite, la matematica però non ci ha ancora condannato». Sull’attuale situazione della rosa e delle scelte replica così il tecnico: «Quelli che hanno giocato sono quelli che ho a disposizione, non è più una questione di scelte devo mettere in campo quelli che ho. Anche oggi ho perso Kurtisi». Infine un pensiero va sul futuro e su un epilogo di stagione che sembra inevitabile: «Non mi devo vergognare di nulla, questa è la vita, a volte le cose vanno bene a volte male. La dignità e la faccia io ce la metterò sempre, ho preso applausi la scorsa stagione prenderò “vaffa” quest’anno. A Varese l’anno prossimo? No, mai più; ho sbagliato ad accettare di tornare indietro. La cosa più sbagliata è allenare la squadra del cuore perché non ti perdonano nulla, anche quando vinci. Questo non toglie che resterò sempre un tifoso del Varese perché amo questi colori e questa città».

«Il morale è quello che è -commenta sconsolatoZecchin
Zecchin-, anche se noi non molleremo mai. Fino a quando la matematicanon ci condanna ci proveremo in tutte le maniere. La realtà, purtroppo, però è questa, ossia che abbiamo già un piede nella fossa. Nel girone di ritorno è venuto a mancare un giocatore come Neto che per noi era importantissimo e non siamo più riusciti a trovare equilibrio; non per trovare scuse, ma la sua assenza ha pesato enormemente. Uscire da questa situazione? Credetemi, le stiamo provando tutte ma quando arriviamo in partita subentrano cose che non siamo in grado di gestire e che puntualmente paghiamo. Non so proprio cosa dire». Nemmeno dal punto di vista personale le cose vanno meglio. «Lo so, e me ne rendo conto; sto giocando la stagione peggiore della mia carriera. Oggi avevo dei problemi fisici ma questo non toglie che cerco di dare sempre tutto. Evidentemente, però, non basta».

Più sereno invece Marcolin alla prima vittoria stagionale del Catania in trasferta: «Alla fine dobbiamo rifare la rincorsa su noi stessi. Un po’ di paura l’abbiamo messa sul gruppone generale. Sono felice di aver ritrovato il Catania, con il gioco palla a terra e le combinazioni con gli attaccanti. Stiamo facendo dei buoni passi verso il traguardo della salvezza. La partita è stata un po’ rovinata dal vento, il primo tempo la palla è stata più in alto che in basso. Sono soddisfatto anche della fase difensiva, mi è piaciuto la serenità con la quale la difesa ha gestito le fasi più complicate della gara. La medicina migliore restano i tre punti».

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