La prima volta non si scorda mai, e quando poi risulta essere tanto positiva è ancora più bello archiviarla fra i ricordi, non per fargli “prendere polvere”, ma per sventolarla in alto con orgoglio. Già perché il Busto 81 ha saputo renderla, questa prima volta in Promozione, davvero appetitosa, come un menù completo al ristorante di squisite portate a cui, però, è mancato il dolce.
Tornando indietro di dodici mesi, non si può non emozionarsi per quel successo in terra bergamasca, dove dopo un’annata tutt’altro che semplice, la perseveranza dei bustocchi venne premiata grazie ad un successo che li portò a volare in promozione per la prima volta nella storia del club. Un club tanto ambizioso dal decidere di non voler fare solo da comparsa in questa categoria, pur partendo dal basso con l’umiltà di chi sa che la salvezza è e deve essere l’obiettivo principale.Crucitti busto 81
Sulla base di queste premesse ecco che il primo punto di riferimento non poteva che essere l’artefice della promozione, ovvero mister Paolo Crucitti. Arrivato in corsa nella passata stagione, ha dimostrato di essere subito un vincente ed ha posto le fondamenta per fare bene nel tempo. Grazie ad una società che si è fatta valere anche sul mercato, l’annata ha preso il via con una serie di pareggi, anche con squadre più blasonate, che però non riuscivano a far decollare i ragazzi di via Valle Olona. Dopo 17 giornate la classifica recitava 23 punti, una buona risposta per la salvezza, ma era davvero la salvezza l’unico vero obiettivo dei biancorossi? Aggiustato il tiro durante il mercato invernale, ecco due mesi da favola: Alcione, Maslianico, Roncalli, Castellanzese, Tradate, le big ai piedi di Busto. Ed ora che si fa? Si continua a volare, ma forse si soffre anche un po’ di vertigini. Fra un match e l’altro, si rimane ancorati alle zone alte, ad un sogno chiamato playoff che s’infrange sul muro solo il 22 marzo 2015, quando la prestazione maiuscola degli uomini di Crucitti non basta per avere ragione dell’Union Villa Cassano, il gap con la zona calda ammonta a -8, e non si colmerà più. Alla fine il Busto 81 chiude in 7° posizione a quota 52. “La gara con Cassano la ricordo proprio come una delle più belle dell’anno – commenta coach Crucitti – eppure proprio lì abbiamo perso il treno playoff. Non lo nascondo che ad un certo punto ci abbiamo creduto, ma è stata comunque un’annata positiva, intensa, ed anche un ottimo punto di partenza per fare bene in futuro”. A pesare sono i pochi punti del girone d’andata, come afferma lo stesso tecnico: “Abbiamo fatto qualche scelta nel mercato estivo che non si è rivelata azzeccata, ho dovuto cambiare modulo più volte perché ho riscontrato caratteristiche differenti nei miei ragazzi, finchè poi abbiamo aggiustato il tiro con gli acquisti di dicembre. Purtroppo abbiamo pagato il periodo dei recuperi/ turni infrasettimanali: lì tra stanchezza, squalifiche ed infortuni abbiamo perso punti contro squadre abbordabili e li abbiamo pagati, ma non posso non essere soddisfatto dei miei ragazzi, che hanno dato tutto e che hanno fatto una stagione straordinaria”. Punto di forza alcuni giovani: “Abbiamo pescato bene, sono orgoglioso di tutti ma non posso non menzionare Panozzo e Cimino, due giovani che non conoscevo e mi hanno stupito molto. Panozzo, poi, lo abbiamo riscoperto difensore ed ha fatto benissimo, e sono certo che saranno di grossissimo aiuto anche per il futuro. Ma bravi tutti, io continuo a credere in questo progetto e insieme lavoreremo ancora molto per toglierci altre soddisfazioni”.Tradate-Busto 81 4
Punto di riferimento dell’armata bustocca Morris Oldani, difensore che milita da due anni tra le fila di questa compagine nonché capitano in pianta stabile da settembre. “Felice del contributo personale e felice dell’annata della squadra, volevamo salvarci senza patemi e ce l’abbiamo fatta alla grande, certo un po’ di rammarico c’è perché ad un certo punto ci siamo resi conto che potevamo ottenere anche qualcosa in più, ma siamo comunque appagati anche perché non abbiamo sofferto con nessuno e questa è una bella soddisfazione”. Tanti inserimenti ed un gruppo parzialmente nuovo che ha saputo rispondere alla grande alla prima annata in questa categoria: “Si sono tutti integrati bene, anche i più giovani. Abbiamo lavorato sodo e alla luce di questo se in tanti pensano che alcuni ragazzi siano stati delle sorprese, io le vedo più come conferme, perché mi è bastato vederli lavorare in settimana, vedere il loro impegno per capire che avrebbero fatto bene”. Infine conclude con uno sguardo al futuro: “Non ho ancora parlato con la società ma io voglio sicuramente restare. Reputo quest’ultimo anno una tappa fondamentale nel nostro percorso di crescita, ed abbiamo tutte le carte in regola, ed un mister dalla mentalità vincente, per crescere ancora molto insieme”. Busto81-Alcione
Non solo mister e giocatori, uno dei perni a Busto è il direttore sportivo Danilo Agrelli, che dopo tre anni intensissimi, decide, almeno per adesso, di salutare l’ambiente: “Lascio per motivi personali ma non dimenticherò mai quest’esperienza, mi porto dietro tutto, a partire dalla gioia di aver giocato per la prima volta in Promozione. Credo che abbiamo fatto un lavoro straordinario, mi sono sempre trovato bene con tutti anche se non posso nascondere che è stato anche faticoso. Fare calcio a Busto non è facile, ci sono tante realtà ed il livello dei settori giovanili non aiuta particolarmente le prime squadre, ma il Busto 81 è una società che crede davvero in quello che fa, molto ambiziosa ed è proprio per questo che abbiamo qualche rammarico per l’annata, perché non ci accontentiamo mai”. “I rinvii ci hanno ammazzato, ci siamo trovati a disputare tante gare in pochi giorni con una rosa rimaneggiata – prosegue Agrelli – ma ci siamo anche tolti diversi sassolini dalle scarpe, come vincere a Tradate e vincere il derby con Castellanza. Grande annata davvero, ma ripeto qui per natura siamo ambiziosi e non perderemo questa qualità che saprà, secondo me, farci volare ancora più in alto”. Ma sarà un addio o un arrivederci? “Adesso non lo so, ho bisogno di un po’ di tempo per me, in futuro vedremo. Questa sarà sempre casa mia, sono cresciuto qui, e non dimenticherò nulla. Spero che il mio gesto serva anche per aiutare la società ad organizzarsi ancora meglio e sono certo che chi prenderà il mio posto sarà all’altezza. Avrei tanti ringraziamenti da fare, a partire dal vicepresidente Galli, passando per il dg Gorrasi con cui abbiamo fatto un lavoro eccelso rendendo questa piazza attrattiva anche per giocatori di livello, senza dimenticare Massimo Tosi, da cui ho raccolto il testimone e che ci è sempre stato vicino in quest’avventura. La cosa che mi rende più orgoglioso è di aver conosciuto uomini fantastici, prima che calciatori, e che nulla andrà perso, i legami rimarranno. Lascio senza rimpianti, so di aver fatto tutto il possibile e so che sarò sempre il primo tifoso del Busto 81”.

 

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Mariella Lamonica