Un vero e proprio appello per chi non lo avesse ancora capito. Una richiesta di visibilità per fare in modo che il messaggio sia chiaro a tutti. “Il Settore Giovanile del Varese è la nostra linfa vitale e continuerà ad esistere a prescindere dalla categoria. Sia se, come mi auguro, resteremo in B, sia se dovessimo retrocedere” esordisce così il vicepresidente esecutivo Silvio Papini che apre la conferenza stampa dedicata al mondo dei giovani biancorossi.

SETTORE GIOVANILE04La parola è poi passata a Marco Caccianiga, presidente del Settore Giovanile e della Scuola Calcio. “Sono qui da quando siamo rinati nel 2004 e ‘ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. Le ho viste e sentite di tutte, ci sono stati momenti di euforia e anche di sconforto, come è accaduto quest’anno. I social ci aiutano a conoscere tante cose, ma la tecnologia è anche cattiva maestra perché chiunque può dire tutto e il contrario di tutto. Leggo situazioni, opinioni, pareri e interventi di tifosi e mi chiedo come mai Varese, con tutti gli scienziati che ci sono, non sia sede del Parlamento europeo. A.S. Varese 1910 è un pezzo unico – aggiunge – e la prima squadra è solo la punta dell’iceberg. Siamo felici se ci dà soddisfazioni, ma esiste anche la legge dello sport. In ogni stagione c’è chi sale e chi scende e non muore nessuno. Al di sotto della prima squadra c’è un mare, una voragine di gente che lavora e si impegna e, nonostante tutte le difficoltà, cerca di tirare fuori il meglio. Questo mondo è fatto di Scuola Calcio e Settore Giovanile, un progetto in cui si deve credere. Per costruire si parte dal basso e noi continueremo come sempre. Le strutture per noi sono decisive, siamo un po’ migranti, ma ci siamo e continueremo sempre con lo stesso entusiasmo. Il nostro obiettivo finale non sono i risultati, ma creare giocatori per la prima squadra. Il giorno del mio compleanno – racconta il Caccia -, un bambino mi ha dato un disegno con su scritto: ‘Grazie perché mi diverto’. Quella frase mi ha fatto sentire il bisogno di informare tutti: non si può ridurre tutto ad un pallone che supera o meno la linea di porta. Prima bisogna far divertire i nostri bambini e ragazzi. Solo così ameranno il calcio”.

Presenta al tavolo anche Mario Belluzzo, responsabile tecnico del Settore Giovanile che ha snocciolato un po’ di numeri: “Il Settore Giovanile è la parte agonistica dove facciamo anche selezione. Abbiamo 6 squadre, 165 ragazzi e 25 persone dello staff, 4 pulmini che vanno in giro tutti i giorni, 6 o 7 osservatori sotto la direzione di Roberto Verdelli. Dal lunedì alla domenica sera c’è un mondo di 200 e passa persone che giocano, si allenano e fanno sacrifici. C’è un fiume di gente che si impegna per inseguire un sogno.Ringrazio tutti per l’impegno costante.  Facciamo anche trasferte impegnative dal punto di vista logistico e ciò è molto impegnativo per la società. Il Settore Giovanile è la parte pulsante del Varese. Quest’anno qualche squadra sta andando bene, altre no come la Primavera. Ma in questo caso è stata fatta una scelta a inizio anno; la squadra è composta per l’80 per cento dai nostri ragazzi che giocano con un anno in meno. Non è il risultato che ci interessa, ma la costruzione del giocatore. I risultati fanno parte del calcio e bisogna saperli accettare”.

In caso di retrocessione sparirebbero due campionati: quello Primavera e quello degli Allievi A e B. “Come hanno fatto in tanti, vedi Novara e Pro Vercelli, ripartiremo dalla Berretti e dagli Allievi di Lega Pro; ma i ragazzi della Primavera potrebbero in quel caso essere utili alla prima squadra. Naturalmente ci auguriamo tutti di rimanere in B, ma dobbiamo essere consapevoli che anche dalle cose negative si può trarre positività. Un esempio? Nel ’92-’93 dovevamo partire dalla Serie C e invece Orrigoni, di punto in bianco, ci iscrisse in Serie D. Ci fu un’autoretrocessione, tanti giocatori se ne andarono e si fecero avanti tutti i giovani. Da lì ci fu uno slancio, vincemmo tutto e iniziò un ciclo che finì con la Serie B sfiorata”.

E i numeri della Scuola Calcio? A presentarli è Paolo Masini: “270 iscritti che vanno dai nati nel 2011 che fanno parte del Progetto Bimbo fino agli Esordienti del 2002. I migliori entreranno nei Giovanissimi Regionali professionistici. Stefano Milanta ha collaborato attivamente per fare un modo di stringere un legame stretto con il Settore Giovanile”.
A chiudere la conferenza stampa è Massimo Scodellaro, ultimo arrivato in casa biancorossa: “Ringrazio questi amici che ho al mio fianco. Sono nato e cresciuto qui, ho giocato nel Varese; credo in questo progetto e sto dando una mano. Ho avvicinato degli sponsor come Agosti che produce macchine utensili e Svs che si occupa di sicurezza. Inoltre è nato un gemellaggio con la squadra finlandese Ilves di Tampere che è nella massima serie ed allenata dal varesino Marco Baruffato“.

Elisa Cascioli