Quello che doveva essere un nuovo inizio sembra si stia trasformando in un epilogo, ma il vicepresidente Massimo Trainito non vuole sia scritta la parola fine. Il nuovo Varese di Alì Zeaiter è stato accolto nel pessimismo generale che con il passare dei giorni è aumentato sino a sfociare in una fragorosa protesta dei tifosi nel momento in cui il club non ha rispettato le prime scadenze e lo stesso Zeaiter si è dimesso.

Per i club che, entro il 30 giugno, sono risultati non in possesso dei requisiti richiesti (non c’è solo il Varese) è previsto un ulteriore step che permette di presentare il ricorso direttamente alla Co.Vi.So.C entro il 14 luglio. Quello che era successo nella scorsa stagione con la corsa di Laurenza e D’Aniello a Roma. In questo caso il termine fissato è perentorio e successivamente la decisione di concedere o meno la Licenza Nazionale verrà presa dal Consiglio Federale durante la riunione del 17 luglio. Naturalmente questo ritardo comporterà punti di penalizzazione che nel caso biancorosso sono già 4. Entro martedì prossimo il Varese deve trovare tutte le risorse necessarie (1 milione e 200mila euro) e Trainito si sta muovendo in tal senso. Con l’obiettivo di aumentare il capitale sociale e trovare nuovi soci, lo scorso weekend è stato in Sicilia. A dare una mano al Varese però, potrebbero essere volti provenienti dalla capitale.

Un imprenditore romano, interessato a entrate a far parte del sodalizio di via Manin, questa mattina ha avuto un colloquio faccia a faccia con i dirigenti biancorossi e presto parlerà anche con il sindaco Attilio Fontana che resta vigile. Vietato fare voli pindarici, ma ormai ogni ipotesi è giusto che venga vagliata.

Indipendentemente dall’iscrizione o meno alla Lega Pro, del quadro dirigenziale non farà più parte Giuseppe D’Aniello. Il suo possibile addio diventa sempre più certo con il passare dei giorni. Il dg napoletano prenderà una strada diversa: alla sua porta hanno bussato Brescia, Cremonese e Como. A quel punto il Varese, nel caso riuscisse ad andare avanti, dovrebbe trovare un valido sostituto e individuare anche responsabili marketing e commerciali al momento, ruoli al momento “scoperti”. Tra i corridoi della sede lo scoramento è palpabile, il momento è drammatico e il tutto si ripercuote sulla squadra: mercato immobile, raduno rimandato e ritiro a Saint Vincent probabilmente annullato. Ciò che rende tutto più difficile è l’incertezza dalla quale tra qualche giorne il Varese dovrà per forza uscire. Vivere o anche morire, purché venga comunicato prima possibile, anche perché un nuovo Varese potrebbe sorgere ripartendo dai dilettanti.

Elisa Cascioli