La nevicata della scorsa settimana ha avvicinato gli spettatori al campo di gioco, dove il Varese ha pareggiato contro la Pro Vercelli. Un effetto straordinario, i tifosi nella parte bassa del Settore Distinti, addosso ai giocatori che sono stati quasi spinti a mandare nella porta piemontese il pallone di Borghese, quello dell’1-1. Un punto importante perché fa classifica e perché sotto il profilo morale permette di dare continuità al tortuoso cammino che conduce verso la salvezza.

C’è chi ha osservato con invidia la doppietta di Sforzini, i due gol che hanno assegnato all’Entella il derby con lo Spezia. È stato il principale obiettivo del mercato biancorosso, mai arrivato ai piedi del Sacro Monte. È risultato efficace cecchino proprio nel giorno in cui il Varese ha evidenziato molti dei suoi limiti in attacco. A proposito di mercato e di nuovi arrivi. Jakimosvski titolare si è fatto rispettare, Lores Varela quando è entrato ha messo in mostra fantasia e incisività, Osuji non ha perso la gamba nei suoi interventi a centrocampo. Altro giocatore che sembra ormai recuperato è Luca Forte, i suoi spunti serviranno parecchio a Neto per tagliare le difese avversarie.

Bettinelli “Gara condizionata”. De Vito e Luoni: “Dispiace”Tornando alla partita con la Pro Vercelli, ancora una volta si è proposto uno dei principali problemi da risolvere per evitare dolorose cadute, quello dell’approccio decisamente “soft” al match. Qui Bettinelli dovrà lavorare come sa, è necessario un nuovo intervento sulla mente dei suoi uomini.

Per fare punti occorre essere cattivi, determinati, spietati, concreti, insomma, tornare ad avere “gli occhi della tigre”. Avevamo definito il tecnico di Induno come “l’umile incazzato”, adesso occorre che trasmetta il suo stato ai giocatori. Solo “mordendo” le caviglie avversarie, lottando su ogni pallone, occupando tutti i centimetri del campo disponibili si può incrementare il bottino punti.

È  più una questione di testa e polmoni che di tecnica individuale. Bettinelli lo ha detto al nuovo acquisto Varela il primo giorno in cui si è presentato, l’esterno sudamericano nelle sue dichiarazioni ha lasciato intendere di avere compreso il messaggio: «La cosa principale è correre e lottare e la voglia fa la differenza più della tecnica». Avere un giocatore in più “sintonizzato” su come si debba scendere in campo non può fare che bene. Alle sue invenzioni si aggrappano i biancorossi per sfondare centrocampo e difesa del Livorno, in quella che si annuncia una partita aperta e (si spera) divertente, campo rizollato permettendo. Anche se la squadra di Gelain spaventa soprattutto nel suo reparto offensivo. Condivide con la capolista Carpi il maggior numero di reti segnate ed è reduce dal sonante successo ottenuto contro il Bari (5-2). Mancano 17 giornate alla fine della stagione e 24 punti per evitare i playout.

Vito Romaniello, direttore Agrvito romaniello (2)