Vittoria importante quella del Varese, visti anche i successi di Arconatese e Ardor Lazzate, arrivata nonostante una prova poco brillante. “Di partite facili non ce ne sono – è il commento di Giuliano Melosi, tecnico biancorosso -. E’ da prima di Besozzo che lo dico. Tutto sommato abbiamo disputato un buon primo tempo. Siamo partiti bene nel secondo, poi abbiamo avuto un blackout di 15′. Ho deciso di cambiare mettendo in campo un 4-3-3 e da lì a poco è nato il gol. Siamo stati fortunati in occasione della traversa con la palla che ha rimbalzato sulla schiena di Bordin. Faccio i complimenti ai ragazzi perché vincere non è mai semplice”.
Durante la partita il mister si è sbracciato molto: “Perché vivo la partita – dice -. Ogni tanto vedo che ci saltano come birilli. Vorrei vedere più cattiveria. Ad esempio da Zazzi che ha le qualità, ma gli manca questa dote”.
L’assenza di Marrazzo si è comunque sentita. “C’è fuori anche Pià, c’è fuori anche Gazo – aggiunge Melosi -. Sono tre giocatori che in questa categoria non c’entrano nulla. Becchio ha fatto bene. Ogni avversario quando viene a Masnago ci aspetta – prosegue -. Abbiamo avuto una buona occasione nel primo tempo con Lercara; doveva essere bravo a buttarla dentro. Non facendo gol, subentra il nervosismo e l’ansia di vincere”.
L’allenatore del Varese ha inverito Pacifico e Luoni: “Hanno fatto molto bene tutti e due. Ho fatto questa scelta perché il Fenegrò ha un attaccante di peso davanti e volevo mettere meno in difficoltà Pacifico. Luoni mi ha dato la sua disponibilità. Il Fenegrò è una squadra da playoff. Non è tanto più giovani di noi. Noi oggi abbiamo giocato con sei giovani e gli anni di differenza tra noi e l’avversario erano solo tre”.
A decidere le sorti della gara, vinta 1-0, è stato Capelloni dal dischetto. “E’ un giocatore che ho già allenato e l’ho voluto fortemente – dice a riguardo il mister -. So quello che può fare, era un mese che era fermo e può dare di più. I piedi ce li ha e in assenza di Marrazzo era lui il rigorista. Ha calciato molto bene. E’ uno che si assume le responsabilità”.
Capelloni ha voluto festeggiare il suo primo gol della stagione con i compagni. “Sono andato ad abbracciare tutti quelli della panchina. La dedica va a loro, ai nostri tifosi, alla gente che ci dà una mano, ai tifosi in carrozzina che si sostengono”. Questo il giudizio sulla prestazione sua e della squadra: “Personalmente non mi sento di aver fatto bene. La squadra invece ha fatto un discreto primo tempo, se l’avessimo sbloccata con Lercara sarebbe stato diverso. Segnare diventa difficile quando gli avversari si chiudono. Nella ripresa c’è stato un quarto d’ora in cui non ci abbiamo capito niente, ma ne siamo usciti bene”.
Il rigore? “Non ci ho pensato troppo. L’ho realizzato freddamente. Ho battezzato un angolo e calciato lì, mi è andata bene. A Varese sto vivendo emozioni che non avevo mai provato nella mia carriera di giocatore. Vedere lo stadio pieno di qua e di là fa un certo effetto. Ogni giocatore vorrebbe provare queste emozioni. Io ho questa fortuna e ho il dovere di dimostrare che qui posso starci. Serve grande impegno”.
Il prossimo avversario è il Legnano: “Un derby, una partita d’altri tempi – aggiunge il centrocampista -. Due squadra che hanno fatto categorie importanti. Dobbiamo continuare ad essere un rullo compressore. Dobbiamo vincere. se saranno più bravi di noi gli stringeremo la mano”.
Il tecnico del Fenegrò, Pilia, non ha nulla da rimproverare ai suoi: “Non posso dire nulla ai ragazzi. Abbiamo disputato la partita che avevamo preparato. Purtroppo un episodio non ci ha permesso di continuare a fare il nostro gioco perché siamo rimasti in dieci. Giocare in questo campo dove c’è molta più gente rispetto alle altre parti, e contro una squadra costruita per vincere non è facile”. L’obiettivo? “Ho un gruppo importante. Il nostro obiettivo è di giocarcela partita dopo partita, di arrivare fino in fondo e poi vediamo. Il Varese non è stato brillante perché davanti aveva il Fenegrò. Non siamo mai andati in difficoltà. Abbiamo regalato troppi angoli, ma noi la nostra gara l’abbiamo fatta. Abbiamo anche preso una traversa, peccato”.
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Elisa Cascioli