Dimenticatevi moine, smancerie e frasi ad effetto perchè il nuovo corso di Marcello Montanari parte all’insegna del più genuino pragmatismo. Presentato questa mattina in un’improvvisata conferenza stampa post rifinitura, il tecnico elbano si tiene a debita distanza dai consueti effetti speciali degli esordi mostrando poca voglia di piacere a tutti i costi:”E’ avvenuto tutto molto in fretta. Credo si debba ripartire dal gruppo che in queste settimane è stato molto provato dalle vicende societarie”.
Le spaccature dello spogliatoio rappresentano per il nuovo coach tigrotto il vero male oscuro della squadra: “Dobbiamo togliere il marcio che si è creato in questi mesi. Bisogna ridare fiducia ai ragazzi”. Quindi il sillogismo prevede convocazioni prive di magheggi con esclusione di Anderson (in realtà ha chiamato lui dicendo che non sarebbe più venuto), Gerolino, Ulizio, Casantini e cioè il gruppo di insider del governo ombra destituito dal ribaltone societario. Il giro di vite appare fuori discussione: “Da lunedì per me conterà solo quanto accade in campo. La possibilità di giocare bisognerà guadagnarsela lì”. Il suo passato da fedelissimo di Orrico, farebbe supporre una passione per Heidegger e l’esistenzialismo ontologico tedesco. Nonostante dolcevita d’ordinanza, la risposta spazza via ogni dubbio: “Sono una persona semplice. Non sono fatto per queste cose”. Sul piano tattico, invece, nessuna concessione a slanci di fantasia: “Sono abituato a fare con quello che ho e ad adattarmi ai giocatori. Non è il caso di inventarsi nulla. In più, mi rendo conto che con solo due giorni di mercato a disposizione sarà difficile fare qualcosa”.
Mercato che tra l’altro prevede due incognite da risolvere in tempi stretti: chi lo gestirà (a quanto pare non Tricarico, nonostante marcatura a uomo sul neo mister) e il “caso” Serafini. Il capitano (domani, come Calzi, assente per squalifica) è stato coinvolto da Montanari in una serie di consultazioni. L’esito è incerto ma, dovendo giocarsi una previsione, la permanenza di Nonno Teo è più no che sì. Quanto alla formazione, si riparte dai dubbi sul recupero di Guglielmotti, dalle aspettative su Baclet (“è un ragazzo che tende ad accontentarsi. Deve avere più ambizione”) e da due vecchie conoscenze ex Reggiana: “Quando leggevo della vicenda di Bovi e Arati vedevo la loro condizione come un’ingiustizia. E’ uno dei motivi che mi ha portato ad accettare questa opportunità”.
Il lunch match con il Real Vicenza degli ex Dario Polverini e Daniele Dalla Bona si giocherà su un campo completamente ghiacciato nella fascia sottostante alla tribuna distinti. Sarà l’arbitro Piccinini a valutarne la praticabilità. Tornando a Montanari, il pensiero della sfida non lo allontana dal low profile: “Questa squadra non è così malvagia. Ci sono risorse da valorizzare”. E a chi gli fa notare che in questa avventura non ha nulla da perdere, risponde pronto: “Altro che. Alla fine in panchina sono io ad andarci”. Heidegger non avrebbe potuto dirlo meglio.
I 21 convocati per il match di domani (Stadio “Speroni”, ore 12.30) con il Real Vicenza: Arati, Baclet, Botturi, Bovi, Candido, Cannoni, D’Errico, Filomeno, Giorno, Guglielmotti, Lamorte, Melillo, Moscati, Panizzi, Perilli, Romeo, Taino, Terrani, Zanier, Zaro.
Giovanni Castiglioni