Pina: buon anno Gina!
Gina: buon anno Pina!
Pina: negli ultimi mesi ci siamo viste poco.
Gina: e beh, tra nipoti e altre balle abbiam perso qualcosa per strada…dai che ricominciamo!
Pina: son qui per questo Gina!
Gina: allora cominciamo con tutti i piagnistei che ho letto e sentito negli scambi di auguri. “Brutto anno” di qui, “che schifo” di là, “peggio di così” di sotto e “non ho niente da festeggiare” di sopra… Che non siano bei momenti per tanti lo sappiamo tutti ma davvero abbiamo così tanto da lamentarci?
Pina: ma va là! Sono d’accordo con te. Rispetto e comprendo chi è messo male davvero ma la maggior parte dei pistola che piangono sul face book e robe del genere lo fanno seduti sul divano, in una casa, al caldo e con la pancia piena. Oltre al fatto che hanno in mano l’iPhone o il tablet…
Gina: ecco, appunto…
Pina: va beh, io e il mio Beppe abbiamo provato cosa vuol dire avere poco o niente e quindi anche la polenta di stanotte è stata una benedizione di Dio. Quindi grazie per quello che abbiamo e che speriamo di avere anche quest’anno a partire dalla salute.
Gina: anch’io e il Beppe abbiamo aspettato la mezzanotte. Poi siamo usciti sul balcone per un brindisi con un bel prosecchino.
Pina: a proposito del brindisi sul balcone, n’altra stupidata che ho sentito è quella dell’arrivo del “gran gelo”. Ma se tra l’acqua che di fatto ci ha tolto l’estate e la temperatura quasi mai sotto lo zero stiamo diventando una città giardino tunisina!
Gina: appunto! Io me li ricordo bene i geloni su mani e piedi che fino ad una ventina d’anni fa mi venivano alla fermata del pullman!
Pina: va che se ne sentono di stupidate!
Gina: si ma, noi siamo mica qui a fare le notaie delle stupidate! No perché allora altro che appuntamento settimanale, ci vorrebbe una rubrica quotidiana!
Pina: giusto Gina, lasciamo perdere. Andiamo di sport?
Gina: andiamo! Comincio io con una domanda: se Frates avesse perso le partite che ha perso il Pozz cosa gli avrebbero fatto? Appeso in piazza?
Pina: beh, a parte che Frates di partite ne ha perse e non meno peggio di quelle perse dal Poz, il fatto è che al figliol prodigo della “stella” si deve molto per più di un motivo: la stella, la genuina paraculaggine, la simpatia, la disponibilità nel lasciare la società dove aveva una squadra e stava benone per sposare la causa di una società che oltre a limargli lo stipendio una squadra non ce l’aveva e altro ancora. Oltre al fatto che il Poz in ogni palazzetto dove arriva riceve l’abbraccio anche dal nonno dell’ultimo steward mentre Frates fanno fatica a salutarlo anche i suoi assistenti.
Gina: insomma la componente umanità conta ancora. Ma secondo te fino a quando? Vorrei ricordarti che da queste parti hanno dato del bollito anche a Recalcati e dall’altra parte del piazzale a mister Castori.
Pina: a beh se contiamo il sapere degli “scienziati” che popolano palazzetti e stadi allora non contano neanche tutte le coppe dei campioni del Real e del Milan messe insieme.
Gina: e quindi?
Pina: e quindi niente! Viva il Poz e il consorzio Varese nel Cuore che ci divertono e ci regalano una squadra di pallacanestro di serie A quando in altre piazze altrettanto cariche di storia e gloria vanno in scena penose agonie o campionati provinciali di biglie, con tutto il rispetto per le biglie.
Gina: e già che hai dato un occhio dall’altra parte del piazzale di Masnago vuoi aggiungere tu qualcosa?
Pina: il mio viva il Poz vale anche per il Bettinelli anzi di più. Al suo primo vero anno da capo allenatore il Betti sta frequentando il super corso di Coverciano e allo stesso tempo gestendo un gruppo di giocatori normali che deve isolare da una società che oltre a registrare un continuo andirivieni di “responsabili” gli ha tolto punti da una classifica che altrimenti lo vedrebbe ben distante dalla zona retrocessione.
Gina: però l’effetto “varesinità” del Betti sembra svanito…
Pina: torniamo al punto di prima. Al palazzetto e allo stadio parlano anche quelli che anche a casa loro vengono messi in minoranza. Eh allora avanti così che andremo sempre meglio…
Pina: scolta, cambiando discorso, in tanti ci hanno detto che leggono volentieri le nostre chiacchierate quando tocchiamo lo sport per disabili. Lì mi sembra ci sia più tranquillità
Gina: tutte le realtà varesine che permettono a persone con disabilità di praticare lo sport  agonistico o per divertimento si arrangiano come possono facendo sempre grandi cose. L’ambiente è quello che è perché in piedi o in carrozzina il genere umano non cambia. Con sfaccettature diverse i limiti e i problemi restano gli stessi.
Pina: si va beh ma siamo al primo giorno dell’anno. Ci diamo una botta di ottimismo o no?
Gina: certo che si! L’abbiamo detto prima che non dobbiamo lamentarci. Io dagli altri non mi aspetto niente.Invece di buttar lì auguri nel vento mi prendo l’impegno di fare tutto quello che posso per per il bene comune.
Pina: bella cosa Gina. Magari sta roba la pensassimo in tanti…
Gina: pensarlo non basta. Bisogna farlo.
Pina: ben detto Gina! Lo faccio. Basìn a te al Cecco.
Gina: basìn Pina, a te e al Beppe

Pina&Gina