Capita di partire incassando cinque schiaffoni. Soprattutto se la squadra è stato fatto in quattro e quattr’otto.
Capita di dover serrare subito le fila per scongiurare inevitabili contraccolpi. Soprattutto se il gruppo è formato da parecchi ventenni.
Capita anche di ricevere a mezzora dal fischio di inizio un messaggio sul telefonino che recita testuale: “Carichi e positivi per la prima… Non siate troppo esigenti, tifate per il piacere di vedere il biancoblu tra i professionisti…Un abbraccio”. Soprattutto se a firmarlo è Matteo Serafini. Il capitano dell’ultimo lustro tigrotto (impegnato oggi in Serie D con il suo Venezia contro la Virtusvecomp Verona) ha abbandonato lo “Speroni” da poche settimane ma non ha reciso il legame con Busto e la sua passione. La nostalgia si sa è canaglia. E chissà che non ci sia posto anche per qualche revival…
Giovanni Castiglioni