15-11-01 VARESE BIZZARONE RASA VS CAS SACCONAGO ESULTANZA SACCONAGO“Non tutte le ciambelle vengono col buco” dice il proverbio. Eppure gli ingredienti, dopo averli scelti, assaporati e mescolati per bene, uniti all’invitante profumo che circolava tra le mura amiche, davano l’impressione che questa volta il dolce fosse cotto a puntino e pronto per essere gustato.
No, non siamo ad un lezione della Clerici e nemmeno a Masterchef, ma all’analisi dell’annata di una delle squadre che più aveva fatto sperare dopo il girone d’andata e che invece si è un po’ persa via, forse sbagliando la cottura di quel dolce che aveva messo in forno.
Gli Amici dello Sport, più comunemente definiti Cas, al giro di boa avevano svoltato per primi, rasentando la perfezione per quasi 15 giornate, mettendosi in testa all’inizio e non abbandonando mai la prima piazza. Ma non si può dire lo stesso del girone di ritorno: la flessione degli uomini di Stefano Grassi inizia già con la prima di gennaio, e tra sconfitte e pareggi bisognerà attendere il 14 febbraio per ritrovare i tre punti. Ma è un fuoco di paglia. I bustocchi inciampano ripetutamente, le altre (soprattutto Morazzone) scappano, fin quando in via Montegrappa si arriva alla sfida da dentro fuori, quella proprio con i rossoblù, in un recupero infrasettimanale. E’ il 17 marzo, il Cas ci mette il cuore ma non basta: Mazzetta e Falvella castigano Agrello e compagni, il treno per la prima piazza passa via veloce, non resta che salire sul vagone di tutto rispetto poco dietro. Ed invece non succede, i biancoblù latitano, sciupano più di un’occasione e alla fine devono accontentarsi del 4° posto. I playoff sono un capitolo troppo breve: a Brebbia non si va oltre l’1-1 nonostante una buona gara, la stagione dei bustocchi finisce qui.

15-11-01 VARESE BIZZARONE RASA VS CAS SACCONAGO STEFANO GRASSIE ancora non mi spiego il perché”, esordisce mister Grassi, non senza un pizzico di rammarico. “A mente lucida e smaltita un po’ l’adrenalina – prosegue il tecnico – ti fai tante domande e qualche risposta te la dai, ma ad oggi capisco il fatto che abbia vinto la squadra più forte, il Morazzone a cui faccio ancora i miei complimenti, non capisco invece cosa avessero in più le altre formazione che ci sono arrivate davanti, me lo chiedo ma senza presunzione, mi spiace sinceramente per come è andata”. E l’analisi continua su un girone di ritorno al di sotto delle aspettative: “Sette sconfitte sono tante, ovvio che non ce le saremmo mai aspettate dopo quanto fatto fino a dicembre, sicuramente ci sono più componenti che hanno influito ma se un anno fa questo verdetto lo avremmo accettato, oggi ci va stretto, e non consola l’aver disputato un buon playoff, ma giocarlo in casa nostra sarebbe stato diverso…”. Nonostante tutto, però, non sono mancati degli ingredienti di qualità in quella famosa ciambella: “L’esplosione di Del Vecchio è senza dubbio uno di questi, abbiamo puntato su di lui e non ha tradito le aspettative, si è assunto una responsabilità importante e lo ha fatto senza timore, ma a lui aggiungo anche il giovane Massianga, un 97’ che inizialmente non avevamo nemmeno inserito in prima squadra, ma ha sbalordito, per caratteristiche, per autorità, per come ha affrontato il ruolo di centrocampista centrale, che già di per sé è un ruolo delicato, peccato abbia avuto un infortunio che lo ha limitato  un po’, ma il futuro è tutto dalla sua parte, ha tutti i mezzi per fare benissimo. Infine non è retorico un discorso su cosa accadrà ora: “Non ho ancora parlato con la società, ma tutto ciò che posso garantire è che qualsiasi decisione verrà presa sarà per il bene del Cas; ho fatto tre anni qui e sono stato benissimo, comunque andrà il mio grazie è per tutti”. E conclude: “Non ho rimpianti perché se è vero che sono stati fatti degli errori, è vero anche che si è sempre cercato di agire per il bene della squadra, ed io ho avuto la fortuna di lavorare con persone intelligenti che so capiranno a pieno questa cosa, tutto ciò che abbiamo vissuto quest’anno, ma anche i due precedenti, servirà da insegnamento per me, per i ragazzi e per la dirigenza, ancora grazie”.

Paolo Del Vecchio capocannoniere della Prima Categoria, fatica a sua volta a trovare parole per descrivere l’annata del Cas: “L’amarezza c’è perché potevamo fare di più ed è un vero peccato, poi personalmente posso anche essere soddisfatto, ma il bene della squadra viene sempre prima”. Ma a Del Vecchio  qualche proposta da altre società è giunta? “Diciamo che qui sto bene, sette anni sono tanti e mi hanno sempre trattato con i guanti, poi una vacilla se arriva un’offerta da una grande squadra, però vedremo, non ho ancora parlato con la società, ribadisco che qui sto veramente bene”.

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Mariella Lamonica