Sicuramente è una partita molto importante. Varese-Capo D’Orlando in programma domenica è una delle svolte della stagione biancorossa: i biancoblu distano dall’Openjobmetis solo due punti in classifica. Un divario che deve essere aumentato per poter stare un po’ più tranquilli in vista della pausa per la Coppa Italia. “E’ un match importante – conferma Moretti -, anche se mancano 11 partite alla fine. Diciamo che stiamo concludendo l’ultima curva prima del rettilineo finale. Ma noi cerchiamo di vivere non alla giornata, ma all’ora, senza stress. Pensiamo con serenità a domenica, ma abbiamo terminato la riserva degli errori che potevamo commettere”. Dall’altra parte, un’Orlandina che sta risalendo la china anche grazie al mercato, ed è reduce da un buon momento. “Stavo pensando – dice Moretti – quanto fosse diversa questa squadra da quella che abbiamo affrontato un girone fa. Fra i giocatori ci sono molti volti nuovi, sarà una partita complicata”. Varese ci arriva avendo chiaro cosa deve fare, secondo il coach: “Non dobbiamo avere i cali di tensione che contraddistinguono le nostre peggiori prestazioni”. Concetto sul quale Moretti ha lavorato molto nelle ultime sedute, che però sono state off limits per tifosi e stampa. “Abbiamo deciso di allenarci a porte chiuse – svela – è perché prima non eravamo in grado di capire e sapere le condizioni di Wright. Semplicemente volevamo tenere per noi le considerazioni per arrivare a stabilire quanto e come potrà stare in campo domenica. Viene da quattro mesi di inattività, le sue condizioni erano un’incognita e volevamo tenercele per noi”.

Sta di fatto che in questi giorni Wright si è allenato regolarmente ed è (quasi) pronto ad essere determinante. “Ci darà una mano per un tempo limitato, e almeno per un altro mese sarà così. Dovremo gestire la sua integrazione senza dimenticare che poi nella pausa per la Coppa Italia avremo due sfide fondamentali di Fiba Cup”. E l’arrivo di Wright ha dato una scossa anche agli altri giocatori, soprattutto dal punto di vista emotivo: “E’ il nostro ultimo tesseramento, e ciò fa sì che non ci siano più alibi o paure nei confronti dei giocatori che potevano essere in discussione e sotto pressione e che magari potevano essere mandati via. Certo, Wright deve essere aiutato a inserirsi nel miglior modo possibile”. E con Wright giocherà Wayns, per formare un backourt composto da due play. “In realtà l’uno è l’alternativa dell’altro – conclude -, ma dovranno essere complementari. Finchè rientrerà Cavaliero, Varanauskas sarà il cambio dell’uno e dell’altro con tanti minuti in campo. Certo, per me è molto meglio giocare con due playmaker che con nessuno”.

lu.mastro.