Ricominciare è facile quando capiti in un posto in cui sei desiderato, apprezzato e voluto. Per queste ragioni, l’atterraggio di coach Bruno Bianchi sul “pianeta Basket Daverio”, dopo una decina d’anni trascorsi in Pallacanestro Varese, è stato morbido e più che gradevole.
“Oggettivamente non potevo chiedere di meglio poiché – conferma Bianchi -, sono approdato in un club importante come Daverio che ha già una solida tradizione alle spalle, una buonissima organizzazione e una struttura tecnica completa ed efficiente e un parco giocatori interessante che comprende un centinaio di ragazzi del settore giovanile, 120 bambini nel MiniBasket. Con premesse e numeri del genere, la proposta fattami dal presidente Giuliano Pellegrini e dal general manager Franco Mina è stata più che allettante anche perché, oltre al ruolo di capo-allenatore della serie C2, allenerò il gruppo Under 18 e sarò responsabile del settore giovanile. Ma, più di tutto, ritengo sia stato gratificante l’atteggiamento di un club che mi ha inseguito e voluto. Fortemente voluto…”.
Capo-allenatore di una squadra che, lo ricordiamo, è neo-promossa in serie C2. Da cosa ripartirai?
“Da una mezza rivoluzione perché il gruppo con cui stiamo per esordire in C2 ha poco o nulla a che spartire con la squadra vista fino al giugno scorso. Hanno infatti lasciato il gruppo ben cinque giocatori – Corti, Tenconi, Lesica, Bosello e Conti -, che hanno rappresentato molto sia dal punto di vista tecnico, sia alla voce personalità. Cinque partenze cui abbiamo risposto con un solo arrivo di rilievo: quello di Marco Remonti, esterno con grandi qualità ed esperienza anche in categorie superiori. Poi, dietro esplicita richiesta dei dirigenti, che condivido in toto, la squadra sarà completata da ragazzi del nostro settore giovanile perchè il futuro deve per forza essere nelle loro mani. Ovviamente i giovanissimi (classi ’99 e 2000) non saranno mandati allo sbaraglio con rischio di bruciarli, ma affidati alle cure dei giocatori più esperti che hanno scelto di restare. Mi riferisco a Busana, Zecchillo, Pellegrini e Croci che avranno il compito di seguire passo passo e stimolare la crescita dei fratelli Stefano e Davide Caccianiga (’94 e ’99), Carlo Barozzi (’99), Alessandro Presentazi (‘95) e Francesco Pol (’97), con quest’ultimo che al momento è il nostro unico lungo di ruolo. Da Pol, che ho affidato alle sapienti mani di Riccardo De Torchio, mio assistente, per sessioni speciali di fondamentali per i lunghi, ci aspettiamo miglioramenti e impatto in crescita. Questo nucleo sarà di volta in volta integrato da ragazzi nati nelle annate ’99 e 2000. Il tutto, al netto di sapere presto cosa riusciremo a combinare in sede di mercato. Siamo infatti sulle trace di Ermal Kapedani, un lungo di alto livello che potrebbe darci una mano nel risolvere i problemi di centimetri e chili, e di Gatti, altra ala grande che la stagione passata ha fatto benissimo in serie D”.
Con un organico del genere che tipo di pallacanestro proporrai?
“Se l’organico dovesse rimanere quello attuale, quindi decisamente naniforme, non potremo far altro che correre a mille all’ora e difendere aggressivamente lungo il campo per tutti i quaranta minuti. Se invece dovessero arrivare i lunghi che stiamo trattando, in particolare Kapedani, dovremo essere un po’ più attenti nella scelta del ritmo di gioco e, come idea, “aspettare” che Ermal arrivi in attacco per imparare a giocare con lui”.
Obiettivo dichiarato?
“Uno solo: la salvezza. Un traguardo che ritengo più che adeguato per una squadra piccola e con un secondo quintetto formato in pratica da soli Under. Tuttavia, se il lavoro in palestra continuerà con questi ritmi e con l’entusiasmo che sento a fior di pelle, penso che potremo toglierci più di una soddisfazione”.

Massimo Turconi