L’ultimo arrivato in casa biancorossa, Dominique Johnson, è stato presentato alla stampa a margine del pranzo organizzato al Gaggio con i giornalisti. Johnson, che ha debuttato ieri sera nella partita di coppa contro il Neptunas Klaipeda (19 punti a segno con 4/7 da tre), ha parlato delle sue prime impressioni sulla squadra e sull’ambiente: “Vorrei ringraziare tutti per l’accoglienza. Gioco in Italia praticamente per la prima volta perché l’unica esperienza italiana che avevo avuto fino ad ora era stata una partita di coppa contro Milano. Mi è piaciuto il modo in cui i tifosi seguono la squadra e l’ambiente del PALA2A”.

L’ex giocatore dell’Alba Berlino ha poi parlato dell’adattamento ad una nuova realtà e di quali sono i suoi desideri per i prossimi mesi: “Il mio obiettivo principale è quello di cercare di adattarmi il più in fretta possibile al tipo di gioco: le regole sono uguali dappertutto in Europa, ma le situazioni, gli arbitraggi e lo stile di gioco sono diversi. In questo momento voglio adattarmi al nuovo coach e ai nuovi compagni, in questo modo potremo ottenere in fretta risultati di squadra”.

IMG_2669“L’esperienza all’Alba? Su Berlino non posso dire – ha proseguito Dominique – niente di negativo: la Germania ha posti eccezionali e la città è bellissima. Però nel basket può sempre succedere che una serie di situazioni tecniche e tattiche non funzionino. Adesso sono concentrato solo su Varese. Il mio numero preferito è il 5, ma qui era già occupato. Ho pensato al numero 0 perché voglio che questa esperienza sia per me il simbolo di un nuovo inizio: voglio lasciarmi alle spalle il recente passato e ripartire”.

Johnson ha già esordito con la Openjobmetis ed era dunque inevitabile indagare su quali fossero state le sue sensazioni al debutto in biancorosso: “La partita di ieri è stata molto dura: il Neptunas è solido e ha una grande chimica di squadra, merita di essere al primo posto nel girone. Io ho cercato di relazionarmi al meglio sul campo con i miei compagni, ma è un processo che richiederà un po’ di tempo. Come attitudine sono un realizzatore, ma penso che i risultati arrivino solo e soltanto quando si lavora bene in difesa. Ieri mi sono abbastanza arrabbiato con me stesso per aver commesso qualche errore difensivo di troppo: devo cercare di dare sempre la spinta in quella metà campo per far sì poi che le cose funzionino anche in attacco”.

Il nuovo numero 0 di Varese ha spiegato di essere arrivato qui grazie ad uno speciale consigliere e di essersi documentato sull’andamento della squadra: “Non siamo al nostro massimo in questo momento. Non abbiamo parlato di obiettivi precisi al mio arrivo, ma ho già detto anche ai miei compagni che l’importante è solo come si finisce, non come si comincia. C’è la voglia di provare ad arrivare più in alto in campionato e in Champions League, magari centrando i Playoff. In carriera ho giocato contro Eyenga, ma lo conoscevo solo di vista. Conoscevo invece Maynor e ho voluto chiamarlo prima di prendere una decisione e firmare. Mi ha parlato benissimo dell’ambiente e della società ed è stato decisivo per il mio approdo a Varese”.

“Cosa posso dire di me? Nella vita mi piace dormire, se c’è qualche minuto disponibile cerco sempre di fare un pisolino! Mi piace girare – ha concluso Johnson – per negozi e fare shopping: in particolare sono appassionato di scarpe da basket. Sono anche curioso in questa esperienza di assaggiare il cibo italiano, di cui mi hanno molto parlato. Il nome Dominique? C’è un riferimento cestistico: mio cugino era un grande fan di Dominique Wilkins e ha spinto perché io avessi questo nome”.

Sorridente e disponibile, Dominique Johnson ha fatto un’ottima impressione anche ai microfoni, dopo aver ben figurato al debutto in biancorosso. La Openjobmetis spera di aver trovato in lui il giocatore in grado di cambiare il destino di una stagione iniziata con il piede sbagliato. I presupposti sono ottimi, ora sta a Johnson dimostrare di valere i giudizi positivi che sono piovuti su di lui dopo la prima apparizione ufficiale.

Filippo Antonelli