Lasciare un bel ricordo da giocatore o da allenatore è sempre un’impresa, ma se ci si riesce il risultato è di grande soddisfazione. Essere ricordati come colui che ha sudato per quella maglia e dato tutto alla città, poi, è un onore. Questo è il traguardo raggiunto da uno dei figli del Legnano Calcio e di Legnano città, ossia mister Massimo Rovellini, oggi allenatore della Sestese ma con un passato tra le fila dei lilla.
Da giocatore è stato una bandiera del club ed è diventato l’ottavo cannoniere di sempre nella storia della società. Ha militato nel Legnano dapprima nel quadriennio 1986/1990 (121 presenze e 33 gol) e poi nuovamente nel 1998/1999 dove ha segnato 4 reti in 24 partite. Legnano lo ha ritrovato ancora tra il 2011 e il 2014 ma in veste di allenatore, vincendo 2 campionati consecutivi e portando la squadra dalla Prima Categoria all’Eccellenza.

rovelliniE domenica, in vista della 20^ giornata del campionato d’Eccellenza, i destini si incontreranno per la terza volta. Infatti a Legnano andrà di scena la sfida fra i lilla e la Sestese:Sarà un gran piacere ritornare a Legnano – commenta mister Rovellini -, è una grande soddisfazione affrontare questi colori avendo giocato e allenato lì, portando la società a giocarsi l’Eccellenza“.
Una storia però fatta di luci ed ombre perchè il rapporto con la dirigenza non si concluse nel migliore dei modi:Sì, ci sono stati dei momenti belli e dei momenti brutti. Tra i primi metterei tutti gli anni che ho passato da giocatore e da allenatore e soprattutto l’aver portato in tre anni il Legnano in Eccellenza. Per quanto riguarda invece i secondi, direi sicuramente il giorno dell’esonero. Un allontanamento senza motivo, nonostante i punti conquistati dalla squadra sul campo”.
Cosa ha provato ad allenare una piazza come Legnano? “Ti dà grandi stimoli perchè si tratta di una piazza storica, di una città molto passionale e con dei tifosi eccezionali”. Il pubblico, tuttavia, si è un po’ disilluso dalle ultime stagioni e ha invocato a gran voce ben altri palcoscenici: “Assolutamente sì, Legnano merita di più, deve tornare almeno in Serie D per giocare contro squadre di ben altro livello”.
Non solo del Legnano, lei è stato anche un giocatore e allenatore del settore giovanile della Pro Patria. E i tigrotti non stanno vivendo un momento facile: “Quella della Pro Patria purtroppo è una situazione brutta, – questo il commento di Rovellini -; fin dall’inizio ha avuto parecchi problemi e l’andamento del torneo lo ha confermato. Dovrà ripartire dando continuità come fatto negli anni passati”. 

Domenica però non ci sarà tempo per le emozioni o per i ricordi perchè Rovellini ritornerà a Legnano da avversario e con l’obbligo di fare bene, visto la posizione delicata della sua compagine: “La squadra arriva alla sfida consapevole che qualcosa non va mentalmente, ma questo è il risultato di allenare una squadra giovane che sta attraversando un periodo negativo. Abbiamo voglia di ritornare a far punti come nel finale di girone d’andata, quando presi in mano la squadra, ma possiamo farlo rimediando a questo periodo calandoci psicologicamente con mentalità positiva”.
Il calendario di certo non vi sorride, domenica scorsa infatti avete giocato contro la capolista Varese:Sì, è vero ma dobbiamo affrontarle tutte e adesso è toccato a noi. Dobbiamo comunque guardare alla nostra stagione e fare bene ogni domenica contro qualunque avversario”. Infine, per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere, aggiunge: “Vogliamo la salvezza il prima possibile senza passare per i playout. Chi invece per la corsa playout e playoff? Mariano e Saronno per la lotta salvezza, invece per la promozione vedo bene il Legnano, il Trezzano, che sta piano piano risalendo, e infine Verbano e Cassano”.

Giacomo Napoli