Sopra il vestito (finalmente) un marchio. Anzi, due. Perché due gusti (o due sponsor) sono sempre meglio di uno. La Pro Patria da oggi (sul piano economico e commerciale) è un po’ meno sola. Grazie ad Unet Energia e Hupac (rispettivamente main e co-sponsor) i cui loghi arricchiscono (in senso anche letterale) le nuove maglie presentate in mattinata nella sala stampa dello “Speroni”.

pro patria presentazione maglie 1617Sovraffollamento da ora di punta e curiosità che coinvolge media e (soprattutto) tifosi ed appassionati di tutte (o quasi) le età. Prova subito a soddisfarla il patron del volley bustocco (e della neonata Unet Energia) Giuseppe Pirola: “Le scelte si fanno sempre sulle persone. In questo senso la conoscenza di Patrizia Testa e Alberto Armiraglio è stata la chiave di volta. Lo sport è fondamentale per i nostri giovani, dobbiamo sempre tenerne conto. E poi a Busto dobbiamo abbattere i muri che sino ad oggi hanno separato le varie realtà. Il territorio è uno solo e bisogna fare sistema. Trattativa lunga? Volevo prima sistemare le cose in casa Futura Volley”. Parole che sottintendono strategie già presenti in filigrana: “Dovremo pensare a delle promozioni. L’imprenditoria locale potrebbe essere sensibilizzata anche attraverso la sottoscrizione dell’abbonamento VIP. Può essere un’idea. E poi io sono un calciofilo prestato alla pallavolo. Mi risulta più facile”.

L’accordo, con entrambi i brand, avrà durata annuale e, nelle intenzioni, dovrebbe fare da traino per altri potenziali partner. Il cerimoniere di giornata Armiraglio scopre subito le carte: “L’auspicio è che il nome e le dimensioni di queste aziende possano aprire una nuova via”. Concetti su cui non può che allinearsi Roberto Paciaroni, Direttore Amministrativo di Hupac presente in vece dell’amministratore delegato Crivelli: “La nostra storia con la Pro Patria è molto lunga. E quando le cose vanno meno bene è più difficile essere vicini. Così quest’anno abbiamo voluto intensificare i nostri rapporti. Vorrei sottolineare uno dei motivi della nostra scelta: il valore sociale di questo club conosciuto in tutta Italia”.  E anche oltre oceano come testimonia un aneddoto snocciolato da Ninetto Pellegatta, ex parlamentare e storico supporter tigrotto: “Quest’estate a Manhattan ho trovato una foto della Pro Patria in un ristorante di Little Italy. E grazie a quella non abbiamo pagato il pranzo…”. Cosa non si fa per ridurre le spese di viaggio.

Si celia (ovviamente), come invece non fa Patrizia Testa che nell’invitare alla chiosa l’uomo dei conti Nazareno Tiburzi, gira il consueto coltello nella piaga: “Abbiamo dovuto raddrizzare una situazione debitoria molto complicata”. L’azionista di minoranza pensa al futuro. Prossimo e anteriore. “Abbiamo cominciato un nuovo cammino. L’accordo con questi partner ci rende molto onorati. Ci auguriamo di ritrovarci l’anno prossimo in Lega Pro”.
Il suo auspicio è anche quello di tutti.  

Giovanni Castiglioni