Dopo aver superato in scioltezza l’esordio sul campo, la Pro Patria affronta il primo vero stress test stagionale: l’applausometro della piazza. Questa sera alle 21 il centro di Busto sarà infatti teatro della presentazione ufficiale della squadra secondo una tradizione consolidata negli anni ma andata persa nelle ultime due stagioni (nella foto, l’edizione 2012).  A dar retta ai social, l’entusiasmo dovrebbe essere quello dei tempi migliori. In ossequio ad un orgoglio tigrotto apparentemente rigenerato nonostante la retrocessione in Serie D.

Sul palco di Piazza San Giovanni non saliranno sicuramente i primi tre tagli stagionali: Stimac, Crosato e Boccardi. Per il centrale difensivo Garbini si attende a breve l’ufficialità, mentre per Andreasson e Yuri Mora i tempi dovrebbero allungarsi. La sensazione è che, nel complesso, non ci sia grandissima fretta. Il nucleo della squadra è fatto e il campionato comincia tra un mese esatto (domenica 4 settembre). Due buone ragioni per non affrettare le valutazioni. In attesa di attingere al mercato degli esuberi.
A questo proposito, in giornata il Consiglio Federale si pronuncerà sul capitolo ripescaggi. A strettissimo giro di posta la Lega Pro renderà noti gli organici del prossimo campionato. Una partita a cui la Pro Patria (meglio ricordarlo) non può partecipare. E anche l’assoluzione giunta ieri nel procedimento a carico dell’ex “socio occulto” Massimiliano Carluccio, non cambia i termini della questione.

Tornando alla vernice di questa sera, oltre a staff e squadra, verrà sdoganata anche la maglia ufficiale  della prossima stagione. Ci sarà anche lo sponsor? No. A quanto pare. Fino a qualche settimana fa si pensava che la nuova casacca avrebbe ospitato il logo di Unendo Energia. A dispetto però di numerosi (e ripetuti) contatti con il patron Giuseppe Pirola, la trattativa è di fatto finita in bacino di carenaggio. Forse, anche in virtù della Lega Pro sfumata. Lo sponsor di cui sopra è infatti già associato (sempre in Serie D) alla Caronnese. Sia come sia (per riannodare i fili c’è sempre tempo), la vicenda è solo l’ultimo tassello di un mosaico economico/finanziario in cui Patrizia Testa è sostanzialmente sola.
Questa sera in piazza (c’è da crederci) potremmo assistere all’ennesimo appello.

Giovanni Castiglioni