Lavora nel mondo del calcio da dodici anni e in tante stagioni ha messo in luce una delle sue caratteristiche principali: la fedeltà. Paola Frascaroli ha iniziato nel Varese nel 2004, un anno di rinascita con la squadra che ripartiva dall’Eccellenza e negli uffici biancorossi ha lavorato come responsabile marketing fino al 2014 vivendo a pieno la scalata alla Serie B e gli emozionanti playoff per la Serie A.
Essendo “donna con un certo istinto” ha poi deciso di sposare un altro progetto, salutando il Varese dell’ex Laurenza poi fallito, e abbracciando un’altra realtà che è una famiglia: la Varesina di Castiglione e Venegono Superiore dove ha lavorato nelle ultime due stagioni, coincise anch’esse con grandi soddisfazioni. Prima la promozione in Serie D e poi la salvezza ottenuta quest’anno.
Per Paola “dopo cinque anni di promozioni, una stagione di assestamento era quello che ci voleva. Durante questo campionato ci siamo strutturati molto a livello calcistico, ma anche a livello di territorio. Ci siamo fatti conoscere e aver mantenuto la categoria è un bene perché così abbiamo tempo per crescere ulteriormente”.

Cosa rappresenta il calcio per te? “Io sono una sincera e genuina e dico le cose per come sono: non sono mai stata appassionata, né tifosa. Per me il calcio è principalmente un lavoro però credo che riesca a farti vivere delle emozioni che fanno si che diventi il più bello del mondo. Non è stato amore a prima vista, ma la passione è cresciuta giorno dopo giorno. Il mio ruolo mi permette di stare a contatto con le persone, di creare un rapporto con il territorio e sono fiera di quello che faccio”.  Una delle ultime trovate rossoblù è Miss Mamma. “Una serata magica dedicata alle mamme di bimbi e ragazzi della Varesina. Appuntamento a sabato 4 giugno. Per iscrizioni e info: 340.3502303 oppure 3472311152”.

I risultati ottenuti sul campo influenzano anche il tuo lavoro? “A differenza della maggior parte delle piazze, alla Varesina il risultato non è tutto ciò che conta. Abbiamo la fortuna di avere uno zoccolo duro, composto da amici, tifosi e sponsor che ci seguono e ci appoggiano indipendentemente da quello che succede in campo. Siamo una realtà vincente e abbiamo sempre raggiunto i nostri obiettivi. Adesso stiamo già avviando i primi contatti per l’anno prossimo e il mio obiettivo è quello di stimolare ulteriormente il territorio”.

Cosa ti piace e cosa no di questo sport? “Non mi piace assolutamente che si gioca all’aperto e fa freddo – sorride Paola -. Fosse per me il campionato si giocherebbe da aprile ad ottobre. Stare al campo d’inverno è dura per me. Mio figlio Ricky per fortuna gioca a basket. In realtà ha provato anche a giocare a pallone, ma non era bravo nemmeno in porta, col canestro va molto più d’accordo. La cosa che amo di più del calcio è la passione dei bambini. Nei loro occhi si vede sempre una gioia immensa nell’inseguire il pallone e anche i loro sogni. Alla Varesina devo dire che c’è un rapporto speciale tra la Scuola Calcio e la prima squadra”.

Il prossimo anno in Serie D vivrai un derby particolare con la sfida tra Varese e Varesina. “Sicuramente sarà una partita speciale, ma il Varese è cambiato parecchio rispetto a quando c’ero io. Ritroverò come avversari solo Pietro Frontini e Michele Marocco che con me non si arrabbiano mai”.

Non solo calcio. Da anni ti occupi di camp estivi col marchio Arcoiris e poi c’è l’avventura in politica: “Sabato scorso c’è stato un open day divertentissimo e aspettiamo tutti i bambini a Villa Toeplitz. Le iscrizioni sono aperte. Riguardo alla mia candidatura a sostegno di Paolo Orrigoni dico che sono stata coinvolta da un gruppo di amici. Per me è un’esperienza tutta nuova, ma ho deciso di prendere con serietà l’impegno dandogli giusto peso e valore”.

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 Elisa Cascioli