Cartonato a grandezza naturale. Video celebrativo. Generi di conforto a corredo. Alla Pro Patria, presentazioni così, non si vedevano da un pezzo. O, forse, non si sono mai viste. A tracciare la nuova frontiera della comunicazione biancoblu, la vernice di Mario Alberto Santana che, dopo i 73’ di domenica contro il Pavia, concede anche le prime dichiarazioni ufficiali: “Sono qui per giocare. E per tornare al più presto quello che ero prima”. Parole poche e misurate. Al limite del calcolo. Ma tutte a bersaglio: “Avevo tanta voglia di lavorare e di tornare a giocare. Non importava dove. Sono a Busto perché ho sentito che qui ero davvero desiderato”. Per strappare un sorriso, serve una michele ferri cartonatobattuta di Michele Ferri, vecchio compagno di squadra di Marito al Palermo e al suo fianco in una sala stampa dello “Speroni” versione Metro all’ora di punta: “Gli ho solo detto che qui avrebbe trovato una bellissima piazza e una bellissima squadra”. La risposta dell’argentino è lapidaria. Tendente all’ironico. “Avevo il telefono sempre scarico dalle tante chiamate che mi faceva. E’ accaduto tutto così in fretta”.

Sullo schermo scorrono le immagini della sua esperienza in viola. Quel Santana (anno di grazia 2007 e dintorni) servirebbe tantissimo alla Pro Patria di oggi. E questo? “Sto bene ma ovviamente in questo momento non ho la condizione per fare il mio solito ruolo. Sono però a disposizione per dare comunque il 100%”. Da qui alla fine della stagione. A dispetto di qualche voce circolata in questi ultimi giorni: “Non ho avuto altre proposte dall’Argentina o dagli Stati Uniti (si era parlato di Rosario Central e della nascente franchigia del Miami FC, ndr). In ogni caso avevo dato la mia parola a Michele e alla società. Starò qui fino al termine del campionato. Se non mi mandano via prima…”. A occhio e croce, l’ipotesi è remota. Anche in virtù dei prossimi stringenti appuntamenti. A partire dalla trasferta di sabato a Cittadella: “Se vogliamo fare l’impresa, non dobbiamo guardare gli avversari. E i veterani come me, e come Ferri, devono assumersi le responsabilità per tutto il gruppo”.
Concetto che in platea (con il presidente Nitti, l’a.d. Patrizia Testa e il socio Nazareno Tiburzi) sposa con accorato intervento anche mister Pala: “Le doti tecniche le conosciamo. Ma quello che volevo sottolineare è che Mario e Michele sono davvero due bravi ragazzi”. Doti straordinarie dunque. Necessarie, in una stagione fuori dall’ordinario.

Giovanni Castiglioni