7-1 sul campo. 0-2 in tribunale. Ma a contare è solo il risultato del Collegio di Garanzia dello Sport dove la Pro Patria vede sfumare le speranze di ripescaggio in Lega Pro. Ricorso respinto e porte della Serie D che si (ri)aprono senza ulteriori appelli. Questa volta non è bastata l’abilità dell’avvocato Cesare Di Cintio per convincere la giuria presieduta dall’ex ministro Franco Frattini della fondatezza delle argomentazioni biancoblu. Partita persa su tutta la linea. Sia sui requisiti per il ripescaggio che sul fondo perduto. Capitolo chiuso quindi. Tanto più che le informazioni contraddittorie circolate ieri circa l’incompletezza della documentazione allegata alla domanda (fondo perso e, si mormora, anche fideiussione), gettano una luce controversa sulla reale sostenibilità economica della categoria. Meglio ammetterlo senza tante menate. Ad ulteriore conferma della necessità di irrobustire una compagine societaria ad oggi imperniata intorno alla sola Patrizia Testa. La cui innegabile passione e il cui robusto impegno economico non potranno sempre bastare. Anche in prospettiva (ed è un auspicio) di un rapido ritorno tra i professionisti.

Intanto a Biella prosegue la preparazione della squadra che ieri nella prima amichevole stagionale ha superato in scioltezza i locali del Ce.Ver.Sa.Ma. Come detto, 7-1 con reti tigrotte di Cappai (tripletta), dello svedese Andersson (doppietta), di Mauri e Bortoluz. Sabato alle 16 nuova uscita al “Lamarmora-Pozzo” nel triangolare con Varesina e Borgosesia. Svanita la terza serie, al DS Turotti non resta che completare l’organico con i pezzi mancanti (a occhio e croce, 3/4), in vista di un campionato durissimo e assolutamente da non bucare. In virtù delle rivalità storiche che tornano a speziare la stagione: Varese (dopo 6 anni) e Legnano (non ci si incrociava dal 2008/2009). Per quanto amara, ora la Pro Patria può finalmente ripartire da una certezza. La categoria.

Giovanni Castiglioni