Dalle parole ai fatti il passo è breve. E così’, dopo la matematica retrocessione in Serie D, l’indignazione dei tifosi ha travalicato social e malumori verbali, giungendo purtroppo a vie di fatto. Riporta la notizia il sito di settore Tuttolegapro.com. Al ritorno dalla trasferta di Padova, il pullman biancoblu è stato fatto oggetto di un’aggressione da parte di una trentina di persone a volto coperto che hanno distrutto i vetri ferendo un membro dello staff, il preparatore atletico Enrico Arrigotti (ricoverato e poi dimesso dall’ospedale).

La società tigrotta ha stigmatizzato l’accaduto attraverso un comunicato ufficiale:  “Aurora Pro Patria 1919, nelle persone del Presidente, Avv. Emiliano Nitti, e dell’Amministratore delegato, Signora Patrizia Testa, esprime profonda amarezza e indignazione per l’aggressione perpetrata da un gruppo di facinorosi all’indirizzo del pullman della squadra, a bordo del quale giocatori e staff tecnico stavano rientrando dalla trasferta di Padova. La società comprende il disagio, l’amarezza e la delusione della tifoseria per una stagione assai difficile e purtroppo negativa, ma non può assolutamente accettare il ricorso alla violenza come mezzo di contestazione. Pertanto, il club stigmatizza e condanna senza appello ogni comportamento che non passi attraverso la parola e il confronto civile e franco. E’ il caso di aggiungere che azioni come quella di ieri, posta in essere da un gruppo di pochi facinorosi, ledono non soltanto l’immagine e l’onore della Pro Patria, ma rischiano anche di toglierle la possibilità di essere riammessa in Lega Pro nella prossima stagione”.

Giovanni Castiglioni