Saronno si trova nel territorio dell’Altomilanese, fra le province di Varese, Milano, Como e Monza e Brianza, ma non è legata a nessuno dei capoluoghi in particolare. Buona parte dei suoi abitanti, considerata la posizione, gravita per motivi di lavoro o studio su Milano. Ha un passato industriale importante, che ormai è un ricordo. Qui ci sono state ditte importanti come l’Isotta Fraschini e i biscotti Lazzaroni. Marchi ancora sul mercato, ma con la produzione spostata in altre sedi. Come il Varese, la squadra di calcio di Saronno è nata nel 1910, durante una domenica primaverile, quando un centravanti della U.S. Milanese dalla mira difettosa non mette a fuoco la porta e sferra un calcio potente ad un pallone. La traiettoria è sballata e la sfera finisce tra le braccia di un ragazzino IFC_Saronnoche l’afferra e scappa via veloce. Raggiunge i binari e sale sul treno che porta a casa, a Saronno. Il football arriva così nella città degli amaretti e a praticarlo sono soprattutto studenti del Collegio Arcivescovile.

L’industriale saronnese Gaetano Gianetti crea la prima squadra cittadina e la veste di bianco e il celeste, i colori della città. Il 18 dicembre 1911 la prima gara ufficiale, al campo di Via San Giuseppe contro la Juventus F.B.C. di Busto Arsizio. L’attaccante Attilio Marcora è convocato in Nazionale per l’amichevole Italia-Svizzera (giocata a Ginevra il 6 novembre 1921 e finita 1-1). Sono gli anni dei pionieri, quelli ricchi di romanticismo ed anche grandi soddisfazioni per il calcio saronnese. Fra le pagine più vincenti della storia sportiva cittadina troviamo nomi tanto cari ai tifosi biancorossi, come quelli di Mario Beretta e Alvise Zago, protagonisti di stagioni memorabili anche ai piedi del Sacro Monte. Fra i calciatori più forti degli ultimi anni anche l’ex tigrotto Tommaso Rocchi.
Da queste parti amaretto vuole dire dolce ma anche liquore, quello prodotto dall’azienda ILLVA Saronno, il celebre “Amaretto di Saronno” o “DiSaronno”.

Simona Romaniello