TRADATE – Tutti pazzi per Bebe Vio. La campionessa di scherma paralimpica ha incontrato ieri sera il pubblico tradatese, nel corso dell’evento organizzato da “The Boga Foundation” in collaborazione con “La Gazzetta dello Sport” presso la Biblioteca Frera di Tradate, stracolma di persone. Il suo sorriso e la sua energia hanno subito contagiato tutti i presenti, che già due ore prima dell’inizio della serata aveva gremito la sala. Dalla medaglia d’oro a Rio 2016 ai momenti più difficili di quei 104 giorni di ospedale, passando per le gite con gli scout e le sue nuove mani “che ovviamente ho già distrutto”, scherza Bebe. Accompagnata da sua mamma e introdotta dal giornalista Alessandro Colombo, la giovane atleta paralimpica ha raccontato la propria storia attraverso il suo libro “Mi hanno regalato un sogno”, rispondendo alle domande del noto editorialista della rosea Claudio Arrigoni e del pubblico.

bebe vio tradate 2Non dovete mai smettere di sognare. Fate di tutto perché i vostri sogni non rimangano nel cassetto, ma diventino degli obiettivi da raggiungere. E poterli realizzare sarà la cosa più bella. Vi auguro di vivere dei momenti del genere, perché non c’è un limite ai sogni”, racconta Bebe: una ragazza la cui vita è stata stravolta dalla malattia, ma che non ha voluto saperne di abbandonare i propri sogni. “A cinque anni mi sono innamorata della scherma. Il mio sogno era quello di andare alle Olimpiadi e nonostante tutto ce l’ho fatta – racconta Bebe –. Non conosco il termine impossibile”. E poi la sua famiglia: “Siamo una vera e propria squadra di sportivi. Ci siamo dati da fare per superare i momenti più difficili, insieme, e se oggi sono qui devo dire grazie soprattutto a loro”.

L’evento, inserito dal sindaco Laura Cavalotti nelle iniziative del “Festival della Cultura” di Tradate, ha permesso ai fratelli Boga – Fausto, Felice e Cesare i titolari di “Habitare” – di proseguire il loro progetto: “Guardare il Mondo con gli occhi di Gandhi”.

CON GLI OCCHI DI GANDHI – L’idea nasce dalla lungimiranza e dalla sensibilità dei fratelli Boga che con il supporto dal giornalista Alessandro Colombo hanno voluto portare in giro per il mondo il massaggio di pace e di non violenza del Mahatma Gandhi. Un progetto appoggiato dalla direzione de “La Gazzetta dello Sport” che si proponeva di veicolare questo messaggio attraverso gli occhiali del filosofo indiano, posseduti proprio dai tre fratelli-artisti tradatesi.
Perché questo sogno potesse diventare realtà è stato scelto un testimonial d’eccezione: la schermitrice Beatrice Vio che nello scorso mese di agosto ha raccontato la propria storia, indossando gli occhiali di Gandhi, attraverso un servizio fotografico curato dai uno dei fotografi più famosi nel nostro paese, Settimio Benedusi, pubblicato su “SportWeek” il 3 di settembre. Appena prima della partenza per i Giochi Paralimpici di Rio 2016. Ed è bello pensare che quell’immagine apparsa sulla copertina del settimanale della rosea, ricca di speranza, abbia portato fortuna a Bebe che nel corso della spedizione carioca è riuscita a vincere l’oro paralimpico nel fioretto individuale ed il bronzo nel torneo a squadre.

Dagli scatti di Bebe fino ad oggi, molti altri personaggi dello sport e della musica hanno voluto farsi immortalare, rigorosamente in bianco e nero, con gli occhiali di Gandhi. Da Leonardo Bonucci, difensore della Juventus, ai cantanti Marco Masini, Ermal Meta e Lele, protagonisti del Festival di Sanremo 2017. Loro come Bebe Vio e molti altri hanno deciso di sostenere gli ideali per cui il Mahatma donò la vita.

Alessio Colombo