Dieci anni fa il Varese come trampolino di lancio, oggi il Varese come rinascita. In mezzo tanta esperienza nel mondo dei prof, Serie A compresa, e anche una parentesi in maglia azzurra: è la storia di Davide Bottone, il centrocampista torinese classe ’86 che questa estate è ripartito dalla Città Giardino dopo un lungo stop per via di un grave infortunio alla caviglia. Vive a Varese con sua moglie Sara e i suoi bimbi Nicolas, di 4 anni, e Valentino, nato lo scorso 8 gennaio. La maglia biancorossa gli ha ridato fiducia, la costanza del lavoro gli ha restituito la forma ottimale (12 presenze e 2 gol, entrambi in trasferta contro Legnano e Varesina).
Qual è il tuo bilancio personale?
«Per me questo è un anno importantissimo in cui sono ripartito da zero. Ringrazio la società per avermi dato la possibilità di rimettermi in gioco. All’inizio ho avuto delle difficoltà, soprattutto perché non riuscivo a trovare continuità a livello fisico, ho avuto diversi problemi, mi sono stirato un paio di volte, ma sapevo che poteva succedere e non ho mollato. Ho sempre dato il massimo mettendo la squadra davanti a tutto».
Ti sei rivelato uno degli uomini chiave dell’ultimo periodo…
«Siamo primi in classifica, ma possiamo fare meglio. Se vogliamo vincere dobbiamo migliorare il rendimento interno. I numeri dicono che in casa facciamo più fatica e non sappiamo perché, vogliamo cambiare rotta».
La prossima partita è al “Franco Ossola” contro l’inseguitrice Caronnese…
«Ci aspettano diverse partite toste. Poi andremo a Casale, affronteremo Pro Settimo e Pro Sesto e infine il Chieri, insomma è un momento chiave e ogni partita è quella decisiva. Vogliamo uscirne fuori bene. Domenica faremo di tutto per portare a casa l’intera posta in palio e non sarà facile perché affrontiamo una squadra forte nonostante il momento negativo».
Chi arriverà sino in fondo?
«Ce la giocheremo sino alla fine con tutte. Chi sta in alto ha dimostrato che merita quella posizione, la classifica è corta e ogni settimana può succedere qualcosa. Non è facile».
Capitolo società…
«Il mister ci chiede di isolarci da ciò che c’è intorno e non riguarda il campo e noi cerchiamo di farlo. Non è facile, però ci stiamo provando».
07 varesina-varese gol bottoneChe ricordi hai del Varese di dieci anni fa?
«Eravamo in C2 e quella società lanciò tantissimo giovani. Eravamo un bellissimo gruppo, c’erano Lepore, Del Sante, Grossi, Bindi, Pisano, ragazzi che poi si sono ricavati un posto nel calcio dei professionisti. Conservo ricordi bellissimi perché la mia carriera è partita proprio da qui».
Cosa dire dei giovani del Varese di oggi?
«Credo che ognuno di loro possa far davvero bene. Hanno delle qualità importanti e la fortuna di giocare in una squadra che ha tanta visibilità. Se continuano così sentiremo parlare di loro».
Cresciuto nelle giovanili del Torino, nella tua carriera vanti anche un’esperienza azzurra con l’Under 21 di Casiraghi…
«Sono stato convocato quattro volte e ho preso parte a un’amichevole con la Germania, un’esperienza sicuramente bellissima».
Quale il tuo gol più bello?
«Non ne ho segnati tanti, direi quello in Serie A con la maglia del Torino  contro il Livorno».
Chi il tuo idolo?
«Sin da bambino ammiro Ambrosini; come idoli mi sento di dire Maradona e Roberto Baggio».
Obiettivi?
«Vincere il campionato col Varese».

Elisa Cascioli