Un brivido lungo la schiena che raffredda gli animi dei tifosi, la neve ghiacciata sul campo che congela l’intero stadio, a Masnago non c’è nemmeno un raggio di sole a ridare un po’ di sollievo. La situazione societaria continua a restare bloccata e a questo punto si attende una comunicazione ufficiale da parte di Paolo Basile, vicepresidente e unico proprietario rimasto in carica, che chiarisca definitivamente le sue intenzioni. Se due mesi fa è uscito allo scoperto gridando aiuto, adesso è con le spalle al muro perché nei fatti non ha risposto nessuno. Contatti e agganci non sono mancati (nelle ultime ore è circolata anche qualche assurdità), qualcosa si è mosso, ma di nuovi ingressi societari e/o eventuali sponsorizzazioni nemmeno l’ombra. Alcune piste non sono mai tramontate, sia quella della famiglia Catellani che quella che porta a Pietro Vavassori, ma la situazione è diventata tragica dal punto di vista della squadra che non ha ricevuto garanzie e va sempre di più verso uno smembramento totale. Il primo ad abbandonare la nave è stato mister Iacolino, poi è toccato a tanti altri: Molinari, Granzotto, Magrin, Bruzzone e Rolando hanno approfittato della finestra di mercato invernale per approdare altrove, a gennaio toccherà anche a Repossi e Palazzolo, destinati alla Serie B, mentre prossimamente si potrebbero verificare ulteriori addii. L’Inveruno ha messo gli occhi su Zazzi e Melesi; Careccia è destinato al Caravaggio così come Fratus rientrerà all’Albinoleffe per poi andare in prestito allo Scanzorosciate; c’è poi Longobardi, in ripresa dopo l’infortunio, che potrebbe accasarsi alla Nocerina, ma che di sicuro non sarà più biancorosso. Il mercato chiude venerdì 15 dicembre e domenica prossima, il 17, nell’ultima giornata d’andata contro la Varesina, Tresoldi rischia di mandare in campo una formazione imbottita di Juniores, sempre che il “Franco Ossola”, ancora innevato, sia praticabile.
A Masnago fa freddo in tutti i sensi e così il Varese, già intorpidito, rischia di ibernare. Riuscirà a portare a termine la stagione? Serve un intervento d’urgenza.

Elisa Cascioli