Accoglie i giornalisti, i fotografi e qualche tifoso nei suoi uffici di via Lazio, nella sede del gruppo Life, con gli occhi già lucidi. Gabriele Ciavarrella si siede al tavolo, accanto a sé chiede la presenza di Enzo Rosa, “vieni più vicino” attorno a lui macchine fotografiche, taccuini e telecamere. Fa un lungo respiro, prende fiato e poi legge un discorso scritto e pensato per tutta la nottata in cui annuncia le sue dimissioni.

“Sono emozionato – esordiesce – oggi per me è una giornata difficile, la più difficile e farò fatica a portarla a termine. E’ una delle peggiori della mia vita, ma spero sia una soluzione per il Varese”.
Poi racconta: “Alle 18 di ieri ho rassegnato le mie dimissioni volontarie e irrevocabili da presidente e membro del cda” dice sbattendo violentemente il pugno sul tavolo.

Il suo discorso prosegue: “Il silenzio è assordante è più difficile da soffocare e per questo ho voluto parlare. Non  mi sottraggo alle responsabilità sono qui per trasparenza. La scorsa stagione ho colto la sfida col mio amico e fratello Enzo Rosa e con Piero Galparoli, calandomi in un ambiente a me sconosciuto, per puntare al successo. C’è stato il sacrificio economico dei tifosi che ci hanno guidato nella rinascita. Ho scelto trasparenza e ligittimità e sono stato guidato dai sentimenti. Ho colto una sfida che poteva portarci al fallimento, un sogno in cui credere. Onorare e amare il Varese – dice -. Onorare e amare il Varese – ripete -. Non sono mai stato solo, ma sono emersi due percorsi inconciliabili e c’è stato un tentativo di farmi accettare decisioni da me mai condivise. Il cda di ieri è stato convocato irregolarmente con l’intento da parte di Aldo Taddeo di escludermi dalla società invocando l’articolo 18 dello statuto del Varese Calcio, il quale recita che può essere escluso il socio che commette azioni disonorevoli o che ostacola il buon andamento del sodalizio col suo comportamento” e qui non riesce a trattenere le lacrime.

“Noi restiamo per vigilare – aggiunge Rosa -, ci sentiamo garanti. Oggi è una pagina triste, mi auguro che tutto possa tornare sereno a livello societario”.

Come è cambiato il Varese? Le quote sono attualmente così divise: il 51 per cento appartiene a Paolo Basile (direttore generale) , il 29 è di Aldo Taddeo (vicepresidente), 14 percento il peso di Gabriele Ciavarrella, 5 quello di Enzo Rosa e 1 per cento rimasto a Piero Galparoli. Questi ultimi tre restano esclusivamente solo come soci fondatori.
Nel cda restano Basile, Taddeo, Rosa e Franco Colombo.

Ciavarrella risponde poi alle domande dei giornalisti e svela: “Non ho capito quali sono i fini. Spero il bene del Varese, ma questo va chiesto al nuovo presidente che non so se sarà Taddeo. Ci sono problemi di liquidità, trascinati dalla stagione scorsa, e dovuti a costi di gestione ordinaria. Le risorse promesse dai soci di maggioranza non sono arrivate dalla maggioranza”.
Mancano all’appello anche alcuni stipendi? “Sì, credo che i ragazzi stiano ancora aspettando, ma Basile  ha garantito che a breve saranno a posto”.

Ciavarrella resta comunque vicino al Varese: “Sarò il vigile e il gruppo Life resta come sponsor sino a fine stagione. Onoreremo i nostri impegni. Domani sarò a Borgosesia in mezzo alla mia gente”.

L’oramai ex presidente svela poi il disegno di Taddeo e Basile: “Si paventa la creazione di una società esterna che gestisca la parte economica e finanziaria del Varese staccandola da quella sportiva. Non è la mia strada e non voglio essere di ostacolo. La giudico una strada pericolosa, che aumenta i costi del personale e sminuisce le sponsorizzazioni.  Non ero d’accordo, non lo sono stato nemmeno sul mercato. Bisognava fare un passo alla volta. Alle spese si partecipa pro quota e in generale le promesse sono venute a mancare. Volevano farmi ratificare decisioni non condivise. Il cda è stato convocato da Roberto Bianchi, una nuova figura”.

C’è il pericolo che non si arrivi a fine stagione? “Ci impegneremo con tutte le nostre forze per fare in modo che non accada. Alzeremo mille barricate. iI principio di trasparenza non deve mai venir meno. Il varese è un unico fine. Onorare la maglia e i ragazzi”

Uno scossone del genere alla vigilia di una partita importante non influenzerà la squadra? “Non deve essere una scusa – risponde -, ma un motivo di riscatto. Ho preferito agire d’anticipo”.

A questo punto è attesa a breve la risposta della controparte alle pesanti parole di Ciavarrella.

Elisa Cascioli