Alessio Milani è il volto nuovo della Delegazione Provinciale della FIGC sezione di Varese. In carica dallo scorso novembre, Milani è con Bruno Soverna responsabile delle categorie Esordienti, Pulcini e Primi Calci. “Innanzitutto voglio ringraziare tutti i membri della Delegazione, perché mi hanno accolto con grande disponibilità facendomi sentire come se fossi sempre stato qui negli uffici di Via Ippodromo”.
foto Milani FIGC VareseNell’ottica di un ringiovanimento dei quadri dirigenziali, il compito di Milani sarà quello di rivolgere al futuro lo sguardo dell’ente che gestisce il calcio nella nostra provincia. “Un compito complesso, perché il Comitato Regionale Lombardo ha cambiato le procedure di controllo delle società in quanto a metodologia e didattica. Di conseguenza ogni delegazione provinciale deve andare sui campi, visionare allenamenti ed allenatori e dialogare con Direttori Sportivi e dirigenti per far fronte alle nuove direttive”. Un giro di vite federale a livello di regolamenti, insomma, per alzare la qualità dello sport più amato in Italia: “Si è partiti dalla verifica che le scuole calcio elite e le scuole calcio riconosciute abbiano davvero le carte in regola per mantenere i suddetti titoli e che le documentazioni inviate corrispondano davvero alla realtà dei fatti. Poi a cascata, controlli e verifiche proseguiranno per tutte le società della provincia. Certo, non tutte nel 2017: però contiamo che ogni due anni tutto questo possa essere fatto”.
Ma le novità non finiscono qui. “No perché dalla prossima stagione agonistica anche gli Esordienti ultimo anno giocheranno solo campionati a 9. Sulla scia di quanto già succede da tempo in ambito europeo. E in omaggio a una regola logica: con il campo più piccolo e meno giocatori, ogni ragazzo in campo avrà più possibilità di toccare il pallone. Prima di ogni partita ci sarà l’appello con la verifica dei cartellini da parte dell’arbitro per abituarsi a ciò che accade nel settore agonistico. Poi per quanto riguarda nel dettaglio la nostra delegazione, ci porremo come obiettivo lo sviluppo ed il miglioramento della comunicazione verso l’esterno e verso le società. Non attraverso i social, cosa non consentita in ambito federale, ma attraverso il miglioramento dei comunicati e l’ampliamento dei colloqui con le società, per le quali siamo sempre a disposizione”.  Società il cui ruolo diventa fondamentale per lo sviluppo armonico di tutti questi progetti. “Sì, perché la collaborazione delle società deve essere attiva e fattiva, sempre. Esempio, anche banale se volete: spesso a parità di categoria si vedono campi di gioco e porte dalle dimensioni diverse a seconda del luogo dove si gioca. Non deve essere così, perché le misure sono fissate dai comunicati ufficiali e uguali per tutti. E, aggiungo, è in fase di elaborazione un giro di vite sempre a livello federale su errori o scorrettezze che vengono commesse nella compilazione delle distinte. Oltre le ammonizioni e le multe, verranno introdotte altre sanzioni perché il mancato rispetto del regolamento è il mancato rispetto dell’avversario”.
In una parola, fair play: parola d’ordine troppo spesso dimenticata nel calcio di oggi. Soprattutto, purtroppo, nel settore giovanile non agonistico.

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