Nel 1939 i comuni di Intra e Pallanza (città natale del generale Luigi Cadorna) si uniscono per volere di Mussolini e nasce Verbania. Stemma e gonfalone vengono studiati da un’apposita commissione composta dal Podestà e dai rappresentanti dei due comuni. Il barone dell’Isola vince il concorso e il nuovo stemma presenta molti elementi presenti già in quello di Pallanza: l’aquila nera posta nella parte superiore, l’albero di quercia su fondo verde, il fascio IFC_Piatto_Verbanialittorio d’oro circondato da due rami di quercia e alloro legati insieme da nastri verdi, bianco e rossi a simboleggiare i colori nazionali. Con la caduta del Fascismo i fasci littori vengono tolti. La cittadina sul Lago Maggiore, ha ricevuto la medaglia d’oro alla Resistenza a seguito dell’episodio del 20 giugno 1944, quando 43 partigiani vengono fucilati dalle SS tedesche a Fondotoce dopo essere stati costretti a percorrere a piedi le vie di Intra, Pallanza e Suna con un cartello che riporta la scritta “Sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?”.  Il quel luogo sorgono il Parco della Memoria e della Pace e la Casa della Resistenza. La Strada Statale 34 che da Fondotoce arriva fino a Gravellona Toce passa vicino al sanguinoso posto dell’eccidio. A Verbania Pallanza c’è stato un importante stabilimento chimico che produceva nylon 6,6, attivo fino alla grande crisi della seconda metà del Novecento. Nasce in questo periodo la società calcistica più importante della città, l’A.S.D.C. Verbania che tra gli anni sessanta e settanta disputa sette campionati in serie C. Il primo campo di calcio della zona è del 1920, voluto da Mussolini sostenitore del culto della forma fisica.

Nel 1931 comincia la costruzione del nuovo “Stadio del Littorio” , inaugurato l’anno successivo. Durante la permanenza in terza serie del Verbania Calcio, lo stadio è rinominato “Stadio dei Pini”.
Nel 2009 l’Amministrazione comunale decide di intitolarlo alla memoria di Carlo Pedroli, anima e spirito della società per più di venticinque anni. Attraversando gli splendidi paesaggi piemontesi del Lago Maggiore, a Verbania è inevitabile fermarsi a provare la minestra castagne e latte, cucinata dopo aver lasciato “ammollare” le castagne secche dopo averle lessate per alcune ore e cotte nel latte per quarantacinque minuti.

Simona Romaniello