Beati gli ultimi se, come ci ricorda l’evangelista Matteo (20, 1-16)  nella famosa parabola dei lavoratori della vigna, saranno i primi. Che poi Andrea Conti, general manager della Pallacanestro Varese, al primo posto, per ora, nemmeno ci pensa perchè, come certamente sapranno i lettori più attenti e costanti, il dirigente varesino considera la pratica-scudetto già virtualmente chiusa dall’Olimpia Milano.

Però, fatta questa premessa, Conti pagherebbe di tasca sua per provare ad inserirsi in uno, uno qualsiasi, dei discorsi legati al vertice della classifica e nel presentare la sua squadra dice: “In verità, e per amore di precisione, di mio in questo gruppo non c’è granché perché – sottolinea Andrea – quando sono arrivato in Pallacanestro Varese gran parte delle operazioni di mercato, 8 su 10 per essere esatti, erano già state realizzate ed il mio operare, finora, si è limitato agli arrivi di Scrubb e Bertone. Detto questo, ho comunque condiviso pienamente la scelta filosofica di coach Attilio Caja: avere a disposizione un gruppo di giocatori esperti, già rodati dal campionato italiano, tutti caratterizzati da un forte grado di allenabilità e disponibilità al lavoro e dall’essere, in modo assoluto, giocatori di sistema. Spinti da questa idea, che come noto rappresenta da sempre il “credo” di Attilio, coach che conosco benissimo per averlo voluto con me anche a Cremona, la squadra è stata costruita rinunciando probabilmente a qualche giocatore con un briciolo di talento in più, ma non esattamente allineato ai dettami dell’allenatore”.

Tra pochi giorni sarà, finalmente, campionato: con quali note positive arriva al via l’Openjobmetis?
“Elencandole per punti direi: gruppo che lavora benissimo insieme, con grande etica e mentalità applicata alle idee di coach Caja; una buonissima disponibilità mostrata anche dai nuovi nell’adattarsi al sistema; ottimo lavoro svolto in palestra reso ancora migliore dal fatto che non abbiamo mai avuto intoppi e guai fisici; test pre-campionato, tra amichevoli e tornei, tutti di alto livello e, infine, una condizione tecnico-tattica già brillante. La squadra si muove già con automatismi notevoli, aspetto che, per quello che ho visto fin qui, ci colloca un passo avanti rispetto a molte formazioni le quali, invece, hanno ancora tante cose da sistemare”.

A questo punto parlaci dei “tuoi” giocatori: Bertone e Scrubb.
“Pablo, giocatore abituato a scorrazzare per il campo, è uno di quelli che sta faticando un pochino a metabolizzare lo stile di gioco di Attilio. Tuttavia, in parecchie circostanze, sarà molto preziosa  proprio la sua capacità di mettersi in proprio e uscire dai giochi. Certamente ne beneficeranno le nostre spaziature sul campo e, in particolare, credo che ne trarrà giovamento Avramovic, sempre marcato durissimo e seguito a vista. Scrubb invece, farà molto bene perché si tratta di un giocatore utilissimo, che sa mettere a referto tantissime cose preziose in attacco come in difesa, possiede un alto quoziente di intelligenza cestistica e raramente sbaglia una scelta.  Thomas è un giocatore di grandissima sostanza, magari poco appariscente, magari poco spettacolare anche se avrebbe tutti i numeri tecnici e fisici per esserlo. Insomma, Scrubb è il classico giocatore super-essenziale, capace di produrre giocate per “palati fini” e, ne sono più che convinto, saprà conquistare la platea biancorossa. Del resto Masnago, che di atleti simili ne ha visti passare diversi, è in grado di riconoscerli e apprezzarli a prima vista”.

Parliamo delle prospettive del campionato: dove ti vedi, o dove speri di essere a maggio 2019?
“Facendo professione di realismo, anticipo di un paio di settimane la risposta alla tua domanda. Così ti dico che, a metà aprile, spero, anzi, mi piacerebbe essere nel gruppetto di squadre che saranno lì a giocarsi i pochissimi posti disponibili per entrare nei playoff. In assoluto invece spero che Varese possa giocarsi un campionato tranquillo quindi, per essere chiari, senza le terribili montagne russe della stagione 2017-2018. Pertanto senza le ansie e le paure provate durante un’andata con pochissime vittorie. E senza l’incredibile esaltazione provata in un girone di ritorno splendidamente arrembante. In questo senso ho un mezzo sogno: tagliare il traguardo delle Final Eight di Coppa Italia. Un obiettivo importante perchè, da un lato, significa aver messo via una prima parte di stagione di buon livello mentre, dall’altro, vuol dire giocarsi una competizione che, per la sua formula ad eliminazione diretta, esalta i giocatori e regala sempre sorprese. Infine, anche se mi è stato riferito che dirlo non porta molto bene, confido sul fatto che Masnago diventi il nostro fortino; il bunker intorno al quale costruire una stagione vincente e coinvolgente per un pubblico che, davvero, per partecipazione, affetto e coinvolgimento ha pochi eguali in Italia”.

E, per chiudere questo lungo lavoro di presentazione delle sedici formazioni di serie A, Andrea Conti, cui vanno il mio personale ringraziamento per la grande disponibilità e l’ottima collaborazione segnala, diviso in quattro fasce, il suo “ranking” per la stagione che va ad incominciare.

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 Massimo Turconi