“Pistoia in questo momento rappresenta ai miei occhi una sorta di intrigante “mistero”. Mi spiego: da quello che so – argomenta Andrea Conti, g.m. della Pallacanestro Varese e grande esperto di mercato -, i dirigenti dei Pistoia hanno firmato un giocatore come Dominique Johnson, che i tifosi di Varese conoscono bene e hanno avuto modo di apprezzare un paio di stagioni fa -, solo fino al gennaio 2019. Dopo quella data nessuno ragionevolmente sa che fine potrà fare un giocatore che, secondo gran parte degli addetti ai lavori, costituisce per esperienza, curriculum, talento e personalità l’uomo-guida del team pistoiese. Tuttavia, se si accantonano per un attimo queste considerazioni, resta la sostanza di una squadra ben costruita miscelando giocatori sicuri dal rendimento certificato con alcune scommesse. Tra queste ci sarà probabilmente LJ Peak, un’ala piccola con talento ed esuberanti mezzi fisico-atletici, nuovo per il nostro campionato perché dopo una brillante carriera universitaria in un College prestigioso come Georgetown, finora ha giocato nella lega di sviluppo NBA coi Maine Red Claws e in Nuova Zelanda. In cabina di regia evoluirà l’altro Johnson, Kerron, playmaker con le stimmate del leader, con grande esperienza e conoscenza del basket europeo avendo già giocato ottime stagione in Germania al Ludwisburg, in Francia a Rouen, in Polonia al Dabrowa Gornicza. Auda invece, ex Avellino, occuperà la posizione di ala grande. Come centro Pistoia si giocherà la carta Krubally che, dopo la mezzo stagione giocata un paio d’anni fa alla Reyer Venezia, torna da protagonista nel massimo campionato. Krubally è un pivot molto, molto atipico essendo un giocatore totalmente verticale, grande saltatore, ottimo rimbalzista offensivo che, da grande atleta, corre benissimo il campo e può sorprendere i pari ruoli più pesanti e meno dinamici”.

Anche Pistoia, quasi fosse un leit-motiv imperante, affida la panchina ai giocatori italiani: che ne pensi di quelli di Pistoiesi?
“Pistoia offrirà spazio e opportunità ad un quartetto che – continua Conti -, per ragioni diverse merita di essere verificato in un contesto tecnico impegnativo come la serie A. Dalla Rosa, cambio del playmaker; Martini, guardia che ha fatto benissimo Legnano al punto da meritarsi la chiamata di coach Meo Sacchetti nella Nazionale Sperimentale; Bolpin, giocatore duttile che, dotato di grande rapidità e atletismo, promette di essere un’arma difensiva importante potendo “tenere” addirittura tutti e tre i ruoli dietro e, infine, Severini, mezzo lungo che ha prodotto dei minuti interessanti in A2. Il tutto, e questo è l’aspetto veramente determinante, nelle mani di un tecnico eccellente come Alessandro Ramagli, coach che in palestra allena e ha fama di sviluppatore di giocatori a 360°. Quindi, è assai probabile che tutto il gruppo di Pistoia parta in un modo e arrivi a fine anno decisamente migliorato”.

Pregi? Difetti?
“Tra i pregi c’è sicuramente quello di un quintetto affidabile, con giocatori che avranno ben in mente ciò che possono fare e ciò che ci si attende da loro. Tra i difetti c’è una certa “leggerezza” fisica poichè i centimetri e i chili a disposizione non sono tantissimi, ma toccherà a coach Ramagli e ai suoi ragazzi trasformare questo “gap” in un vantaggio tattico”.

PROBABILE QUINTETTO
K. Johnson, D. Johnson, Peak, Auda, Krubally

ALLENATORE
Alessandro Ramagli

 

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