Reggio Emilia nel corso dell’estate ha chiuso in maniera definitiva un ciclo cambiando diversi giocatori, ma soprattutto salutando Max Menetti, l’allenatore che ha trascinato la Grissin Bon a due finali scudetto. Al suo posto – ricorda Andrea Conti, general manager Pallacanestro Varese -, si è insediato il suo ex-assistente Devis Cagnardi. Reggio Emilia riparte così con l’idea di dar vita ad un nuovo corso puntando in alto con un  progetto  certamente ambizioso per un club che negli ultimi anni ha sempre prodotto una brillante programmazione. E anche in prospettiva futura il programma cestistico reggiano avrà una forte matrice italiana visto che i giocatori tricolori in organico sono bene sei – Mussini, Candi, Gaspardo, Vigori, Cervi, De Vico -, e per quasi tutti si può tranquillamente ipotizzare un ruolo da protagonista”.

Quale sarà la sostanza tecnica di Reggio Emilia?
“Le prime impressioni confermano che tutto dovrebbe partire dalla presenza di tre giocatori stranieri davvero importanti come Ledo, Griffin e Butterfield, un terzetto ricco di talento, numeri tecnici e fisici e in possesso di una lunga esperienza maturata in importanti top-team europei. Butterfield è una guardia fisicata e atletica che dopo aver fatto il College a Utah, ha messo via esperienze significative in Spagna, Lituania, Francia e  nella stagione scorsa in Germania, all’Alba Berlino. E’ un giocatore con un ottimo tiro da 3 punti, sempre oltre il 40% in carriera, ma non è solo un tiratore perchè sa giocare bene senza palla, giocare in uscita dai blocchi, usare bene il pick and roll e da giocatore intelligente è in grado di gestire la squadra anche per qualche giro da playmaker. Ricardo Ledo invece è una classica guardiona, con un fisico imponente e grazie ai suoi 201, centimetri e la grande tecnica può spostarsi anche in ala piccola. Ha visto anche l’NBA, pure se per poche gare, e poi ha scelto subito l’Europa con stagione efficaci in Turchia e Spagna in alternanza con la lega di sviluppo NBA. Il terzo giocatore interessante è certamente Eric Griffin, ala grande classe 1990, che dopo l’università è venuto subito in Italia, spostandosi successivamente in D-League, nei campionati sudamericani e di nuovo in Europa facendo tappa in Israele. Anche Griffin è un atletone, bravo sulle due dimensioni del campo ed è molto presente anche a rimbalzo. Questi tre giocatori, insieme a Llompart, play spagnolo espertissimo e Cervi, un lungo che conosciamo bene, saranno chiamati a sostenere un gruppo di italiani che a mio parere dovranno usare la prossima stagione come trampolino di lancio definitivo. Ragazzi come Mussini, Candi, Gaspardo, che torna certamente galvanizzato dalla chiamata in Nazionale, e De Vico, dovranno dimostrare di non essere più delle promesse ma, per usare un famoso slogan pubblicitario, dovranno diventare  “solide realtà” e il cambio di guida tecnica, che si inserisce nel solco della tradizione recente che vuole allenatori fatti in casa, dovrebbe ulteriormente aiutare lo sviluppo del parco giocatori indigeni”.

Possibili obiettivi?
“Il roster è stato allestito promettendo quei progressi costanti, figli del lavoro in palestra, che potrebbero produrre una stagione con un salvezza tranquilla. Certo, le incognite in cabina di regia non mancano, ma non bisogna dimenticare che in eventuale, sottolineo con forza eventuale, aiuto dei giovani Mussini e Candi c’è sempre Llompart, vera anima del gruppo Grissin Bon”.

 

PROBABILE QUINTETTO
Candi, Butterfield, Ledo, Griffin, Cervi.

ALLENATORE
Cagnardi

 

LEGGI ANCHE:
– TRIESTE
– BRINDISI
– PESARO
PISTOIA

Massimo Turconi
(foto Pallacanestroreggiana.it)