Il rammarico c’è perché l’interpretazione della partita è stata ottima e i ragazzi hanno giocato un buon match in ogni reparto. Ci confermiamo una squadra competitiva“. In fondo, alla fine è tutto nelle parole di Javorcic a sconfitta ancora calda. Il 2-1 di Olbia secca parecchio perché la prestazione avrebbe giustificato un altro risultato. Indipendentemente dal fatto di aver trovato subito il vantaggio e di non averlo saputo amministrare. Tigrotti (quasi) perfetti per un’ora, molto (troppo) imprecisi nei restanti 30’. Nulla di anomalo all’aurora di una stagione da matricola. Ma un paio di viti da girare ci sono in ogni caso.

Assistere ad una gara via streaming toglie delle sfumature ma aggiunge dei particolari. Tra questi la certezza che questa Pro Patria non possa permettersi (ma chi può farlo?) di difendere con 40 metri alle spalle. Soprattutto quando hai di fronte un panterone come Ceter. Circostanza occorsa tragicamente in occasione del rigore del sorpasso. Il secondo particolare è invece solo una sensazione. Già espressa qualche settimana fa. L’edizione biancoblu 2018/2019 sembra avere un’anima più frenetica e verticale di quella precedente. Impossibile (ai 29° del “Nespoli”) tenere i ritmi dei primi 20’. Ma il tentativo di gestire lo status (purtroppo) non ha pagato. Posto che in campo ci sono anche gli avversari.

Intanto domenica seconda tappa del back to back to back in trasferta di questo scriteriato avvio di stagione. Si va al “Mannucci” di Pontedera contro la Carrarese di Silvio Baldini. Che posticipa  stasera con la Juventus Under 23 e giovedì con la Lucchese. Sfida (quest’ultima) figlia di una terza giornata in cui la Pro salterà un giro causa match con il Siena rinviato per le note ragioni. Un piccolo vantaggio chiaramente da mettere a frutto.                        

Giovanni Castiglioni