Varese: questo nome va onorato, lotta e vinci questo campionato!” è il messaggio d’incoraggiamento lanciato dal gruppo CUV19 alla squadra tramite uno striscione affisso nel prepartita, ma il Città di Varese ha steccato ancora una volta. Contro il Vado è arrivata la quinta sconfitta su sei partite, e la pazienza dei tifosi è pressoché agli sgoccioli.

Fossano è stata solo una parentesi… e si è visto benissimo” sostiene Marco Guarnotta, cui fa eco Carlo Cozzi che si riferisce implicitamente alla “maledizione” del “Franco Ossola”: “La riscossa è già finita… meglio giocare fuori casa”. Sotto la nostra diretta testuale Attilio commenta così: “Secondo tempo peggio del primo, non un tiro in porta con in campo una squadra super offensiva! Non si può dare la colpa a un campionato anomale e alle assenze, perché queste situazioni ci sono per tutte le squadre” e anche Mike sottolinea: “Cinque sconfitte su sei partite è un pessimo ruolino di marcia che ci porta dritto alla retrocessione! Cambiare al più presto, e logicamente in questi frangenti, non potendo cambiare l’intera squadra, cerchiamo un allenatore che sia concreto e con la giusta grinta!

È la legge del calcio e in momenti come questi è ovvio che l’imputato numero uno sia sempre il mister. David Sassarini ha dimostrato di essere un grande teorico, ma ai tifosi del Varese interessano i risultati e invocano una guida in panchina più pragmatica che porti a risultati immediati. “Varese merita altro, in primis un allenatore motivato” è il pensiero di Giovanni Forni, e tanti altri commenti sostengono il pensiero di #Sassariniout come fa, ad esempio, Andrea Catella che riconosce il potenziale della squadra ma conclude con: “La società deve prendere qualcuno sul mercato e licenziare immediatamente Sassarini”. Fabio Ieropoli riassume così l’inizio di stagione biancorosso: “Grazie per aver riportato il calcio a Varese, però: no portiere, no attacco, no tiri, no gioco. Ultimi: no Sassarini”, mentre Ste Pauletto è più disfattista: “Così si va dritti in Eccellenza e verso l’ennesimo fallimento societario”.

La società si è però fatta sentire per mezzo del vice presidente Filippo Lo Pinto (nella foto a destra insieme a capitan Viscomi) che su Facebook tuona: “Sicuramente questo non è il Varese che noi abbiamo costruito e più che mai non è quello che vogliamo!!! Interverremo con decisione per dare una svolta a tutto l’ambiente. Per chi non sente nell’anima e nel cuore il Varese, la porta è aperta per TUTTI!!!”. Parole dure, anche se forse serviva un altro contesto. Con il suo commento sotto il post della partita, Lo Pinto dimostra la sua vicinanza ai tifosi e la sua passione per i colori biancorossi, ma una dichiarazione del genere sarebbe stata più appropriata in un comunicato ufficiale della società o in una conferenza stampa, di certo non in un commento su un Social. In ogni caso, le parole del vicepresidente prospettano cambi in vista all’orizzonte: nella serata di ieri sono cominciate a circolare le prime voci sull’esonero di Sassarini, ma al momento manca l’ufficialità. Gli altri vertici societari, a cominciare dal presidente Amirante, non si sbilanciano, anche se i volti cupi visti ieri allo stadio (su tutti quello di Rosati) e le mancate smentite sul presunto esonero lasciano presagire che forse David Sassarini sia davvero arrivato al capolinea e sia destinato a scendere dal treno del Città di Varese.

Matteo Carraro

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