Oggi è stata una giornata importante per il basket italiano. La riunione straordinaria di stamane della LBA, tenutasi alle 11:30 in videoconferenza, ha trattato del caldissimo momento che le società stanno vivendo, con il Covid-19 che sta demolendo le risorse economiche e sportive delle squadre.
Un quadro davvero preoccupante, con i casi di positività nelle società che aumentano sempre più (emblematica la situazione di Cantù in balia di varie positività, oggi 8, dei membri del gruppo squadra che ormai perdurano da tempo e che hanno costretto il rinvio della gara con Trieste), e con i palazzetti che rimarranno vuoti fino a nuovo DPCM, senza poter contare nemmeno più sulla capienza minima di spettatori a gara.
Una situazione che rischia di mettere in ginocchio tutto il movimento, che per ora va avanti e che non si fermerà. Di questo ha parlato il GM della Pallacanestro Varese Andrea Conti, che fa un quadro generale sulle difficoltà del momento e sulla situazione della Openjobmetis, pronta ad abbracciare un nuovo innesto come Jones.

Il campionato si ferma o prosegue?
“No, il campionato non si ferma. Non abbiamo nemmeno discusso di questa possibile eventualità. Sono notizie che escono sui giornali ma che non trovano poi vero fondamento. Speriamo ovviamente che non sia la pandemia a doverlo fermare tra poco, perché i numeri dei contagiati nelle squadre sono in continua crescita”.

Quali altre tematiche avete toccato in questa riunione?
“C’è stata l’approvazione del bilancio e del budget preventivo. Abbiamo parlato chiaramente a tutte le problematiche legate alla situazione odierna, dai diritti televisivi ai mancati incassi, agli aiuti governativi a tutto quello che in questi momento sta procurando allarme all’interno del nostro movimento”.

Vista la situazione in continuo peggioramento, sia dal punto di vista economico che sportivo, con la sempre maggior presenza di positivi nelle squadre, vi siete dati dei paletti sui quali far riferimento per un eventuale blocco del campionato a causa del covid?
“Ad oggi si è deciso di andare avanti riprogrammando le partite rinviate, che oggi sono due entrambe con Cantù protagonista, quando sarà possibile. Trento aspetta i risultati dei tamponi venerdì e vediamo cosa succederà. E’ un problema che può capitare a tutti, a noi è già capitato e speriamo non riaccada, ma andando avanti così potrà succedere”.

Vista anche la nuova ordinanza che vieta l’ingresso nei palazzetti anche per la minima capienza ad impianto, quanto pensi che le società possano resistere senza alcun tipo di introito?
“La situazione è abbastanza allarmante per tutti. Non avendo ricavi televisivi e non avendo i ricavi da botteghino, io onestamente come Andrea Conti non ho idea quanto possa resistere una condizione del genere. Andando avanti gli indebitamenti delle società aumenteranno, chi più chi meno, ma sarà un prezzo caro per tutti. Secondo me lo step successivo, ed è una cosa che andrà discussa più avanti, è capire se ci sarà un piano B, che va studiato tutti insieme, che servirà per forza perché oggi questa pandemia ci insegna che può accadere sempre qualcosa di diverso”.

Un piano B a livello solo economico o anche sportivo?
“Entrambe. Nel momento in cui dovessimo fermarci un mese, tutta la stagione o per del tempo, insomma per tutti i worst case del momento, avere un piano per fronteggiare la problematica che ci si farà di fronte è essenziale. Non possiamo farci trovare impreparati come l’anno scorso senza sapere cosa fare nella situazione d’emergenza. Ora abbiamo più tempo, anche se poco, per poter organizzare soluzioni efficaci alle possibili emergenze”.

Non posso esimermi dal chiederti un commento sul momento della squadra. Cosa non sta funzionando secondo te nell’ultimo periodo e faccio due nomi, Ruzzier e Douglas?
“Ripeto che questa è una squadra che è stata costruita sulla strada di un roster giovane, nuovo, fatto di molti italiani, che sapevamo potesse avere alti e bassi per poter crescere. Logicamente possono venire fuori i lati deboli della squadra in alcuni periodi. Se poi guardiamo nel singolo Ruzzier sicuramente deve crescere, ha dimostrato sul campo che può fare buone cose come nelle prime due partite disputate. Chiaramente il discorso poi si sposta su Douglas che ci ha fatto vincere delle partite grazie alle sue giocate, ma allo stesso tempo ha bisogno di un cast di supporto, se no diventa sia il boia che l’impiccato. Stessa cosa vale per Scola, perchè noi avendo due giocatori cardine che sono i nostri primi esecutori offensivi, è chiaro che il resto del gruppo, con buoni giocatori com’è formato, deve dargli il supporto necessario e metterli nelle condizioni di poter giocare al meglio”.

Proprio in riferimento a questo: Jones arriva a Varese?
“La valutazione che stiamo facendo è che le prestazioni di Andersson sono al di sotto delle aspettative. Denzel è stato una scommessa low cost, lo avevamo seguito molto, attenzionato nei video e con ottime referenze e che pensavamo potesse darci di più. E’ un ragazzo che ha qualità ma che evidentemente anche per un fattore psicologico non riesce ad esprimersi al meglio in campo ed è sicuramente in difficoltà. Scola ha bisogno di una mano, a livello di rimbalzi, di soluzioni, di minuti ed è innegabile che stiamo fortemente valutando la figura di Jones”.

Alessandro Burin

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