Torna il campionato. E torna anche Ivan Javorcic in panca dopo i 2 turni di stop post Ferrieri Caputi. All’orizzonte il Como. Nel recupero del match del primo novembre saltato causa contagio nello spogliatoio lariano. Ancora zavorrato da 4 positivi nel gruppo squadra.
A 24 ore dall’ennesimo infrasettimanale (ore 15, stadio “Sinigaglia”), lo spalatino impone la guardia alta: “Avversario top per la categoria. Ha uomini e qualità per fare un campionato di vertice. Ha un allenatore che stimo ed è preparato. Arrivano da un periodo particolare e ora stanno recuperando giocatori ma è anche vero che per noi sarà la quarta partita in dieci giorni. Un impegno di alto livello di difficoltà. Bisognerà prestare attenzione alla qualità dei giocatori singoli del Como, sopratutto da centrocampo in su. Massima allerta perché sarà una partita che potrà essere indirizzata anche da singole giocate“.

Si gioca tanto. Si gioca troppo. In un anno in cui la logica avrebbe imposto format meno incalzanti. Ivan Drago non nega la rigidità del momento: “Bisogna saper gestire questa situazione. Cerchiamo di cambiare il più possibile per non andare in sovraccarico fisico. Abbiamo già il vissuto un periodo simile ad inizio stagione con la Coppa Italia e ora proviamo a gestirlo al meglio anche se, obiettivamente, è molto complicato”. Domani mancheranno certamente Ghioldi, Molinari e Ari Kolaj (impegnato questa sera in Inghilterra con la sua Albania U23). Plausibile robusta rotazione con impiego dal 1’ (proviamo a buttarla lì) di Greco in porta, Gatti in difesa e degli ex Fietta e Le Noci in mediana ed attacco.       

Tra i pochi punti fermi, lo scenario a porte chiuse. Circostanza che non può che creare un vuoto emotivo. E forse anche tecnico: “Immaginare il calcio senza pubblico è impossibile. Manca una parte dell’anima del gioco. Prevale questo pensiero. Dall’altro lato, si vedono partite sicuramente influenzate da questo fattore ed escono risultati diversi. Personalmente, preferisco sempre avere i tifosi insieme a quella che è l’incertezza del gioco e del risultato”.

A compendio del match program, l’acqua passata dell’AlbinoLeffe. Che chiaramente macina ancora. Soprattutto per il terzo vantaggio per 1-0 non mantenuto allo “Speroni”: “Ne abbiamo parlato con i ragazzi. Sicuramente proveremo a migliorare questo aspetto. Non sarà semplice perché i gol subiti sono stati per di più frutto di episodi piuttosto che gol costruiti con il gioco o dovuti ad un momento nostro di sofferenza o ad un cambio di atteggiamento. Noi è giusto che riflettiamo e alziamo la soglia dell’attenzione ma è possibile arrivare fino ad un certo punto perché, in sostanza, non ci sono problemi strutturali”.
La Pro Patria ha fatturato 10 punti fuori e 5 in casa, il Como 9 e 4. Tendenze speculari. Confermarle anche domani è l’auspicabile target biancoblu.        

Giovanni Castiglioni 

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