Giacomo Savini ha salutato la Pallamano Cassano e approda nel mondo professionistico della Liga Asobal, campionato tra i più competitivi in Europa, dominato dal Barcelona, società dal budget milionario. Al Club Balonmano Guadalajara, che ha chiuso il campionato scorso al settimo posto, Savini troverà due autentiche leggende della pallamano iberica, coach Mariano Ortega, da giocatore campione del mondo nel 2005 e Jose Javier Hombrados, 47 anni, portiere che ha vinto tutto e che vanta il maggior numero di presenze nel campionato spagnolo.
Come si è svolta la trattativa?
“La trattativa è stata portata a termine dal mio procuratore Manuel Arango. Andava avanti da tempo ma solo ora si è concretizzata”.
È stata una scelta difficile?
“È stata una scelta molto molto difficile. Perché sarei voluto rimanere a Cassano per concludere il mio percorso e fare qualcosa di grande. Qui in Italia non sarei voluto andare da nessun altra parte, mi sarei spostato solo all’estero. L’occasione si è presentata ed era troppo importante per non coglierla”.
Il ricordo più bello che hai dell’esperienza a Cassano?
“I quarti di Finale in Coppa Italia contro il Conversano contro cui abbiamo vinto e poi la bellissima esperienza a ottobre in Challenge Cup in Russia”.
Hai qualche rammarico?
“Sì, il rammarico più grande è sicuramente per il campionato non concluso perché il potenziale della squadra era altissimo e sono sicuro che avremmo potuto giocare per lo Scudetto. Quindi non aver potuto concludere mi ha lasciato l’amaro in bocca”.
Come ti avvicini a questa nuova esperienza nella pallamano professionistica?
“Con tanto entusiasmo e tanta umiltà per imparare dai grandi campioni. È un grande salto, un grosso cambiamento. Cercherò di giocare le mie carte al meglio”.
Cosa ti aspetti per il futuro?
“Adesso che sono uscito dall’Italia, penso a fare bene nell’immediato. Mi aspetto di crescere dal punto di vista individuale, di continuare a percorrere questa strada che ho la possibilità di iniziare”.
Federica Scutellà
