È nato a Belgrado ma è Mastino da sempre. Stefan Ilic, infatti, è arrivato a Varese nei primi anni Novanta con papà Nenad, responsabile del settore giovanile giallonero, e sotto al Sacro Monte ha conosciuto, tra gli altri, Vanetti, Raimondi, Andreoni, Privitera e Teruggia che sono attualmente suoi compagni di squadra. Il legame con loro e con i Mastini, dunque, viene da lontano.

Quali sono i tuoi ricordi più belli in giallonero?
“Ce ne sono tanti, ma il più vivido è la vittoria al Trofeo Merzario quando avevo una decina di anni. I due gol di Vanetti in finale ci hanno permesso di battere lo Zurigo e di alzare quella coppa”.

Con gli anni sono arrivati altri successi. ?
“A Torre Pellice ho vinto una Coppa Italia e in tre stagioni a Milano ne ho conquistate altre due più un campionato. Sono particolarmente legato alla Coppa Italia e mi è dispiaciuto molto averla persa recentemente contro il Merano. È una competizione che a me suscita bei ricordi, ma avremo tempo per rifarci nel prosieguo della stagione”.

Che cosa ti ha fatto tornare a Varese dopo qualche anno?
?“Conosco il gruppo, l’ambiente e la società che ha iniziato un progetto serio. È stato facile dire di sì ai Mastini. Al momento sto facendo una buona annata e porto un po’ di peso ed esperienza in difesa. L’arrivo di Caranci ci dà una mano, soprattutto dopo l’infortunio di Schina che per noi è un tassello importante”.

Il duello al vertice del Master Round con il Merano continua e sabato farete visita proprio alle Aquile. Chi la spunterà??
“Fin dall’inizio del campionato siamo sempre stati al primo o al secondo posto e ora vogliamo arrivare in testa alla fine della seconda fase. La stagione sta entrando nel vivo e i playoff saranno un torneo a parte: c’è un’adrenalina diversa, le serie sono al meglio delle sette gare e, dunque, sono molto lunghe e vince chi sbaglia di meno. Penso che ci arriveremo pronti e forti dell’esperienza maturata in Coppa Italia dove il Merano si è dimostrato più lucido e più fortunato di noi”.

Sei capitano e pilastro della nazionale serba. Quali sono le tue emozioni?
?“Vesto la maglia della Serbia da quando avevo 18 anni e ne sono orgoglioso. Ho disputato le qualificazioni alle Olimpiadi e 11 campionati mondiali e l’anno scorso abbiamo vinto il mondiale di Seconda Divisione. A maggio proveremo a difendere il nostro posto in Prima Divisione gruppo B nel concentramento in programma in Polonia”.

Oltre ad essere un giocatore, sei anche allenatore.
“Sono il responsabile della Scuola Hockey dei Mastini e do una mano ai coach del settore giovanile. È un lavoro che amo e che voglio continuare in futuro. Oltre all’hockey, amo il basket e mi piacerebbe andare a vedere una partita della Pallacanestro Varese. Chissà mai che prima della fine di questa stagione ci riesca”.

Laura Paganini
(foto Gamberini-Corrini)