E’ iniziata una nuova settimana per la Openjobmetis Varese che si appresta, dopo il duo Virtus Bologna-AX Milano, a vivere un mese intensissimo nel quale le sfide con Cremona, Reggio Emilia, Treviso e Trieste diranno molto su quelle che potranno essere le ambizioni dei biancorossi in questa annata. La bussola degli obiettivi si indirizzerà verso la salvezza o qualcosa di più?

Intanto, le premesse per fare bene ci sono tutte, vista la ottima prova fornita dai ragazzi di coach Adriano Vertemati contro l’Olimpia nel derby di domenica, in una partita in cui Varese, nonostante la notevole differenza di forze in campo, è riuscita a giocare punto a punto con i meneghini fino all’ultimo secondo di gara, mostrando un netto miglioramento rispetto a 7 giorni prima in termini di fisicità, intensità e soprattutto gestione psicologica della gara.
Qualità che sono emerse chiaramente con il rientro di Kell che, a sorpresa, ha mostrato una forma fisica fuori dal comune (tenendo conto che si era allenato con la squadra solo tre giorni prima) e ha dato quelle geometrie finora mancate. Tutto positivo se non fosse per l’ennesima prova abulica di Wilson che inizia ad essere oggetto di critiche e valutazioni.

Di tutto questo ha parlato il GM biancorosso Andrea Conti, facendo anche chiarezza sulla questione riapertura Enerxenia Arena, che di domenica in domenica sta riabbracciando sempre più tifosi, ma che continuerà a farlo senza nuovi abbonamenti.

E’ più la soddisfazione per la gara espressa o il rammarico per i due punti persi?
“Tutti e due. Quando te la giochi così fino alla fine c’è sempre il rammarico di non aver vinto una partita contro Milano che, per avere la meglio contro di noi, ha dovuto usare le sue armi migliori e più esperte. Questo fa onore a Varese che ha offerto una prestazione di ottimo livello, però dall’altro lato il risultato brucia un po’”.

Le ha dato fastidio qualche fischio un po’ dubbio nel finale?
“Durante la partita qualcosa ti dà fastidio. Alla fine però gli arbitri fanno parte del gioco, sono stati abbastanza lineari durante la gara. Hanno concesso molta fisicità, molti contatti e soprattutto nei confronti di Egbunu avrebbero potuto fischiare qualcosa in più e concedergli un giro in lunetta. Però fa parte tutto del contesto della sfida. Se andiamo a fare il plus minus del match gli arbitri escono con la sufficienza”.

Kell e Wilson, si aspettava subito una prestazione così dal primo e cosa sta succedendo al secondo invece?
“Kell non mi sorprende. E’ un giocatore forte su cui abbiamo puntato molto. Ha giocato in Polonia ed ora deve dimostrare di poterci stare in Italia ed è un percorso che deve fare. Sicuramente non ci aspettavamo 28 minuti in campo ma è un giocatore su cui noi puntiamo molto, sia nella costruzione di gioco, che nella fisicità, che nell’essere spalla a Gentile. Wilson invece in questo momento è un ragazzo bloccato. E’ un giocatore che va innescato, non è un handler, va innescato ma si deve innescare anche lui da solo. Non possiamo sperare che si accenda all’improvviso. Ha nelle corde di essere un tiratore però forse un po’ di mancanza di personalità, l’essere psicologicamente molto bloccato non lo aiuta. Il fatto che domenica in 13 minuti non abbia tentato nemmeno un tiro fa riflettere. Bisognerà capire meglio con Kell ed insieme a Kell se possa darci veramente quello che noi abbiamo visto in lui. Un giocatore che nelle ultime due stagioni tira con il 42% da tre punti non può essere questo. Sicuramente il fattore psicologico ora non lo sta aiutando”.

I palazzetti si riaprono da questa settimana con il 60% per poi arrivare al 100% della capienza di pubblico. Pallacanestro Varese sta pensando di riprendere la campagna abbonamenti?
“Credo di no. Andremo avanti a vendere i biglietti, eventualmente stiamo pensando a dei mini pacchetti di due-tre partite. Oggi ci risulta difficile riaprire la campagna abbonamenti. Al limite potremmo pensarci per il girone di ritorno nel caso in cui si arrivasse al 100%”.

A livello di budget quanto ossigeno dà questa ulteriore riapertura, anche se non ancora nella sua totalità?
“Se contiamo anche l’anno scorso a zero, poco. Il 60% mi sembra un contentino, in questo momento. Quando vedo cinema e teatri completamente riaperti io non capisco perché noi solo al 60%. Speriamo che vada sempre meglio soprattutto dal punto di vista sanitario, per poi avere un’apertura magari per Natale al 100% ma questo non dipende da noi, siamo nelle mani del Governo”.

Alessandro Burin

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