Dalle Olimpiadi di Tokyo alla Coppa delle Coppe di Saronno. Giulia Longhi e Fabrizia Marrone stanno vivendo un periodo d’oro e le due atlete sono impegnate in questi giorni nella ventinovesima edizione del “Women’s European Cup”. Giulia, classe 1993, è il capitano della Saronno Softball, Fabrizia, classe 1996, di ruolo è esterno e prima dei Giochi entrambe hanno vinto l’Europeo con la maglia dell’Italia.
Per vederle nuovamente alle Olimpiadi bisognerà aspettare il 2028 a Los Angeles: le prossime, quelle del 2024 che si terranno a Parigi, non avranno il softball come disciplina, ma la breakdance; una scelta fatta anche per la mancanza di diamanti in cui giocare in terra francese.

Che esperienza è stata vivere le Olimpiadi?
Longhi: “E’ stato bellissimo. I Giochi sono diversi da qualsiasi altra manifestazione, che sia un Europeo o un Mondiale. Ovviamente c’è un po’ di rammarico per il risultato ottenuto, ma quest’anno gli sport di squadra non sono andati benissimo. E’ un’esperienza che mi porterò sicuramente nel cuore e attendo con ansia le Olimpiadi del 2028”.
Marrone: “L’esperienza è stata unica, l’ho sognata fin da piccolina e mi ha insegnato più di quello che mi aspettavo. Ho vissuto ogni momento appieno e sono grata per aver partecipato”.

Cosa vi aspettate dalla Coppa delle Coppe? Qual è il vostro desiderio?
Longhi e Marrone: “Vogliamo vincerla perché giochiamo in casa e abbiamo il pubblico che tifa per noi”.

Quali sono le squadre che temete di più?
Longhi e Marrone: “Gli Eagles e la squadra olandese sono quelle che ci spaventano un pochino di più, ma le conosciamo abbastanza e in questi giorni le abbiamo studiate molto”.

A livello personale, quali sono i vostri obiettivi?
Longhi: “Da tre mesi sono entrata nell’Esercito nel settore sportivo a Roma, continuerò a giocare e vorrei esserci alle Olimpiadi del 2028. Mi piacerebbe poter andare all’estero, fare un’esperienza diversa e migliorare la mia conoscenza di questo sport”.
Marrone: “Non so quale sarà il mio futuro, ma darò il massimo finché il mio corpo e il mio spirito me lo permetteranno. Anche io spero di arrivare alle Olimpiadi del 2028, lavorerò per questo”. 

Come avete iniziato a giocare a softball?
Marrone: “Pratico questo sport da circa 15 anni, ho iniziato a Chieti, il mio paese d’origine. L’allenatrice venne a scuola per far conoscere questo sport e mi sono subito appassionata a questa disciplina diversa che mi ha insegnato molto sia in campo sia fuori. Ho sempre praticato molti sport, ma questo è quello che mi ha “colpita” di più”.
Longhi: “Ho iniziato a Roma quando avevo 8 anni, quindi 20 anni fa, e da quando ho 17 anni, ossia da quando ho iniziato a giocare nel campionato A1, mi sono spostata in diverse città”.

Avete fatto e fate tanti sacrifici per il softball?
Longhi: “Sì. Il softball è uno sport minore che costa tanti sacrifici, anche perché non girano molti sponsor. Per quanto mi riguarda, devo dire grazie ai miei genitori che mi hanno accompagnata ovunque. E’ difficile anche trovare un lavoro perché noi siamo libere da ottobre a marzo, poi la stagione inizia”.
Marrone: “Tantissimi sacrifici: mi pensa moltissimo stare lontana dalla mia famiglia e dai miei nonni”.

Silvia Galli

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