Poco più di metà stagione (20 giornate) e prime parziali valutazioni sulla stagione biancoblu. Tra i giocatori utilizzati da Prina, voto scansato da Giulio Mangano (all’attivo 3 papaveri nei 90’ di Lecco), Stefano Vaghi (3 camei con Trento, FeralpiSalò e Pergolettese per soli 6’ complessivi), e Tommaso Giardino (impiegato nei 15’ finali contro la Pro Sesto). 
Si parte oggi con portieri e difensori, oltre a mister Prina e il ds Turotti; domani centrocampisti e attaccanti.                

Portieri

Elia Caprile  6,5: Sempre tra i pali (19 presenze, solo a Lecco surrogato da Mangano), 23 reti subite, 5 clean sheet, 178’ come massima inviolabilità tra la 2^ e la 4^. A volte determina (rigore sventato con la Juventus U23 o paratissime con l’AlbinoLeffe), altre officia. Talento innegabile, atout tecnico da completare. Il gioco delle 3 carte nella scelta del perno centrale di difesa (forse) non gli ha giovato. Pertinente 

Difensori

Niccolò Pierozzi  7: Fuori discussione. Pound for pound l’MVP della stagione biancoblu. Nei numeri (3 reti, un assist, un rigore procurato), nella sostanza (Nicco a parte, il più cavalcato da Prina tra i giocatori di movimento con 1.564’ in 19 presenze), e in prospettiva (la sua fungibilità destra/sinistra ne fa uno specimen da cadetteria). Salta solo il Seregno per squalifica e unicamente a Legnago non parte dal 1’ (15 gare disputate per intero). Prestito dalla Fiorentina derubricabile ad ennesima gemma turottiana. Sulla scia di Mora sulla stessa fascia nel 2018/19. Pettinato     

Stefano Molinari  6+: Indossa le scarpe di Gatti. Calzature che in avvio di annata gli vanno decisamente larghe. Premessa che giustifica doverosa indulgenza. Strameritata dopo falsa partenza (Trento e Lecco solo per citarne 2) e corposa crescita a seguire. Alla fine ne gioca 16 (tutte per intero). Flirtando più volte con il gol. Gioia delegata a Piu a compendio della sgasata con la Pergolettese. Applicato

Andrea Boffelli  6: MoSaBo o MoBoSa: questo è il problema (con assortimento di sigle completato dalla Sp di Sportelli). Cioè, sarnicense (come da prassi consolidata), sul centrosinistra o (secondo necessità), perno centrale. Il dilemma si porta dietro (nel ballottaggio con Saporetti) parte delle nequizie del primo terzo di stagione. L’ex Atalanta è 12 volte centrale (12 reti al passivo), 6 a sinistra (11). In campo nell’86% dei minuti del campionato tigrotto. L’infortunio di Mantova gli abbassa il chilometraggio (1.550’ in 18 presenze, tutte da titolare). Snodo

Luca Pizzul  6: Nelle intenzioni estive backup di Vezzoni. Nella realtà autunnale titolare con poche alternative (salvo Pierozzi a piede invertito). Il saldo fa 17 presenze, 13’ dal 1’, 7 per intero, una scavallata per squalifica causa gialli (7) in numero eccedente il necessario. Pedina affidabile grazie a rendimento costante. Ma con pochi (facciamo pure pochissimi) picchi. Confacente

Lorenzo Saporetti  6: Al forlivese tocca farsi concavo o convesso nel rispetto del copione. Insomma, per informazioni leggere sopra alla voce Boffelli. Ne gioca 7 da centrale (8 gol subiti), 9 sul mancino (12). Rete pesantissima con la Pro Sesto in un bouquet di prestazioni toste (SudTirol) alternate ad altre trascurabili (FeralpiSalò). Comunque imprescindibile nella rincorsa salvezza. Strutturale

Moris Sportelli  6: Imperturbabile. Nella postura e nell’interpretazione tecnica. Cresce nell’apporto passando dai 74’ delle prime 10 (solo a Piacenza da titolare) ai 629’ delle altre 10 (7 dall’inizio, 6 per 90’). Con il comasco dal 1’ la Pro Patria è invitta (una vittoria e 7 pareggi) e ha subito 7 reti in 10 partite. In campo solo per via degli infortuni altrui? Forse sì. O forse no. Tampone

Allenatore

Luca Prina  5,5: Media ponderata tra le prime 14 giornate da 5 (“Non mi sono piaciuto“) e le restanti 6 da 7 (“Abbiamo trovato la quadra“). Tanto per mantenersi nell’autocitazione. Raccoglie un’eredità gravosa. Inizialmente non gestita al meglio. Sul piano della comunicazione. Più ancora che su quello della classifica. Perché se il mantra è “dobbiamo trovarne 5 da mettere dietro”, beh, allora stile di gioco e consapevolezza devono necessariamente essere quelli degli ultimi 40 giorni di campionato. Non certo quelli dei primi 80. Spalle al muro (e nell’emergenza) dà il meglio di sé. E non è un paradosso. Emancipato

Direttore Sportivo

Sandro Turotti  6,5: Mercato da 8 innesti. Alcuni hanno già staccato il dividendo (i prestiti Pierozzi e Caprile). Altri (per motivi diversi), ancora no (Vezzoni e, in parte, Piu). Della serie, i colpi di ingegno devono ancora capitalizzare profitto. La cassa fatta con Gatti resta una Masterclass. Anche se i 240 mila fatturati potrebbero apparire presto sottostimati. La fiducia (non ripagata) nel rientro tempestivo di Lombardoni il principale vulnus stagionale. Ma nello shock del cambio di proprietà in corsa, The Original Biellese è una bussola non sostituibile. Collante

Giovanni Castiglioni

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