Cinque risultati utili consecutivi rappresentano un bottino d’altri tempi per il Città di Varese che “vede” la salvezza diretta a soli cinque punti di distacco dal Derthona (atteso dal difficile impegno casalingo contro la Folgore Caratese). Ma i biancorossi devono guardare al loro e si preparano ad ospitare l’Imperia, squadra che sta disputando una grande stagione e insegue il sogno playoff.

Dobbiamo tenere il piede sull’acceleratore – esordisce mister Rossi – e ritardare il più possibile il passo falso”. L’1-1 di Montjovet contro il Pont Donnaz non può infatti essere catalogato come un vero e proprio passo falso, anche perché, e i tifosi lo hanno dimostrato, bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno. Lo stesso Rossi rimarca: “Abbiamo ottenuto un buon punto contro una squadra forte e, rivedendo il primo tempo, mi sono accorto che abbiamo fatto meglio di quanto abbia vissuto in campo. Francamente non ho visto i tre/quattro rigori millantati dal loro allenatore, ma posso dire che, oltre al nostro errore in marcatura, sul loro primo gol c’è stato un fallo clamoroso di Varvelli su Ebagua”.

Puntualizzato questo, comunque, Rossi riconosce alcune pecche nella gestione del match che hanno portato alla rimonta subìta domenica: “Era la prima volta in stagione che ci trovavamo a dover amministrare un doppio vantaggio e abbiamo, io in primis, gestito male quei momenti: dovevamo tenere il pallone a 70 metri dalla porta, continuare a giocare come stavamo facendo, e invece ci siamo schiacciati troppo. Colpa della costruzione dal basso? La nostra filosofia è quella di costruire l’azione dalla difesa, ma bisogna saper leggere i momenti della partita e in quello specifico frangente lanciare lungo era la soluzione migliore”.

A voler cercare il lato negativo va detto che il Varese è sembrato stanco nella seconda frazione e questo è dovuto anche al grande sacrificio di tutta la squadra: “Ebagua ci dà una grande mano in fase offensiva – spiega Rossi – ma dobbiamo tamponarlo di più; questo implica un colossale sforzo dei tre dietro che si riflette anche nella fase difensiva. Noi siamo i soli, insieme al Legnano, che attacchiamo a quattro e logicamente spendiamo qualcosina in più. La squalifica di Balla mi ha tolto un dubbio perché uno fra lui e Capelli, che stanno tirando la carretta davanti, avrebbe riposato; probabilmente la prossima Capelli partirà dalla panchina”.

Difficilmente si rivedrà Ebagua titolare (Rossi è chiaro: “Dubito che possa far tre partite di fila”) e quindi l’attacco è pressoché scontato con Dellavedova riferimento centrale supportato dal trio Otelè-Capelli-Minaj. L’ossatura portante del Varese è, al momento, immodificabile perché le coppie Gazo-Romeo a centrocampo e Mapelli-Parpinel in difesa dimostrano di intendersi alla perfezione. A tal proposito Rossi si esprime così: “Io da difensore so bene che giocare con uno che capisci ti dà migliori risultati; so altrettanto bene di star chiedendo loro molto in questo periodo perché giocano sempre, ma spero che reggano ancora per un po’ dato che sono imprescindibili in questo momento”. Se Rinaldi non è ancora pronto per giocare titolare, Quitadamo potrebbe invece essere schierato a destra, componendo così il riparto difensivo insieme a Marcaletti (o uno fra Negri e Nicastri) a sinistra e Siaulys tra i pali.

Capitolo Imperia, Rossi non usa mezzi termini: “Sono una squadra rognosa. Nelle ultime tre sfide non hanno mai fatto la partita eppure hanno battuto il Bra, vinto con il Borgosesia e fino al 90esimo erano in vantaggio con la Castellanzese. Sono molto bravi a difendersi, si chiudono tutti negli ultimi trenta metri ad eccezione di Capra che è abilissimo nelle ripartenze e sarà il pericolo numero uno; tutti i gol che ho visto loro fare sono nati o da ripartenze o da calci piazzati. In mezzo al campo hanno Sancinito che è fondamentale per la loro costruzione e Giglio che è un autentico leader. Servirà giocare con tanta pazienza e stare attenti alle loro ripartenze. Mi aspetto una gara come le ultime viste al “Franco Ossola” con noi a fare la partita e gli avversari attendisti”.

Domenica, di ritorno dalla Valle d’Aosta, un gruppo di tifosi ha accolto con immensa gioia la squadra. Rossi commenta con una punta di orgoglio ed emozione: “Se questo è il risultato di un pareggio immaginate cosa succederebbe se fossimo primi. In un anno un po’ così, in cui il supporto dei tifosi lo intuisci più che sentirlo, questi atteggiamenti vogliono dire tanto. Qui a Varese si vive il calcio al pari del calcio vero e tutto ciò che contorna questa piazza è speciale. Purtroppo siamo in Serie D, la classifica è quella che è, ma vedere che la gente apprezza il nostro lavoro e ci segue sempre e comunque è un grandissimo onore. Lavoriamo sodo per ripagarli”.

Matteo Carraro

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