Dopo aver incassato contro Brindisi la sesta sconfitta consecutiva nelle prime sette giornate di campionato, in casa Openjobmetis Varese si cerca di correre ai ripari come meglio si può in una situazione sempre più critica sia da un punto di vista di classifica (con i biancorossi ultimi a due punti) sia da un punto di vista tecnico e tattico. Al gruppo ad oggi manca in maniera evidente, tra le tante cose, di un regista che faccia girare il gruppo.
Questo elemento sarebbe dovuto essere quel Trey Kell ad oggi molto lontano da ciò che si può definire playmaker, quanto meno per le esigenze di un campionato competitivo come quello italiano. Il prodotto di St. Augustine è arrivato nella Città Giardino con l’arduo compito di trasformarsi in quello che non è mai stato fino ad oggi, un regista puro in fase di playmaking. In Polonia, così come anche in FIBA Europe Cup, aveva fatto vedere sì buone cose dimostrandosi molto abile dal punto di vista offensivo e con una buona visione di gioco, ma ancora molto lontano da quella che poteva essere una conformazione propria di playmaker puro.
In questi primi mesi a Varese, fermato dal brutto infortunio alla tibia destra e condizionato quindi nella sua preparazione, ha trovato molte difficoltà ad ambientarsi ed emergere in un ruolo non propriamente suo e che richiede determinate qualità che ad oggi Trey non è ancora riuscito ad esprimere. Nelle ultime due gare, infatti, l’americano è stato spostato in guardia affiancandogli il duo De Nicolao – Beane per aiutarlo in fase d’impostazione, per una scelta che lo ha messo così più a suo agio.
Un problema cruciale per la Pallacanestro Varese di oggi è che ha bisogno come il pane di un uomo d’ordine in squadra che sappia portare equilibrio, giocate e soprattutto imprimere una forte identità a tutto il gruppo. Un playmaker vecchio stampo, meno punti e tanta sostanza, assist e visione di gioco, che coordini una squadra oggi molto disorientata palla in mano.
Non è un segreto che la società biancorossa si stia guardando intorno per trovare un profilo che possa risolvere parte delle carenze di squadra e la scelta di puntare su un nuovo playmaker di esperienza e qualità potrebbe essere quella giusta, ma è altrettanto vero che grandi opportunità ad oggi sul mercato, commisurate alla possibilità di spesa delle casse biancorosse, non ce ne sono. Inoltre, per la delicatezza del ruolo e della scelta, la giocata di questa fish sul banco va fatta con molta calma e pazienza per non sbagliare una mossa che potrebbe risultare decisiva nell’economia del campionato di Varese.
Alessandro Burin