Sarà ancora Daniele Bongiolatti a guidare il Laveno Mombello, che quest’anno sembra quasi obbligato ad ambire al salto di categoria. L’arrivo di un preparatore atletico sta facilitando lo svolgimento della preparazione e i ragazzi ne stanno beneficiando. Tanti giocatori del Laveno sono al terzo anno sotto la guida di Bongiolatti e la coesione per raggiungere l’obiettivo fissato dal presidente non manca.

Qual è il vostro obiettivo stagionale, mister?
“Fare un campionato al vertice, dato che l’anno scorso quando si è fermato il campionato eravamo in prima posizione, e l’anno precedente siamo arrivati secondi. Penso che siamo obbligati a tenere questo livello di competitività. Non so dire se vinceremo il campionato o meno perchè ci sono anche le altre squadre e vorranno far bene anche loro. Il presidente vorrebbe vincere, noi cercheremo di accontentare le sue richieste”.

Con l’addio della Sommese, passata al girone N, nel vostro girone siete i favoriti? Questo potrebbe aggiungere pressione?
“Personalmente, guardando i campionati precedenti, ritengo che ci siano altre squadre molto attrezzate per fare il salto di categoria. Se da un lato è vero che non ci sarà più la Sommese, dall’altro penso a squadre come il Lonate Ceppino che secondo me è la più accreditata a vincere il campionato. Noi lavoriamo con tranquillità e impegno, non pensiamo minimamente al campionato che dovremo fare, pensiamo solo a lavorare bene e poi sarà il campo a parlare. È sempre quello il giudice del lavoro che è stato fatto, anche perché, nel corso del campionato, ci sono infortuni e soprattutto ci sono le altre squadre; quindi, bisogna solo fare il massimo possibile”.

Come sono andati i primi allenamenti?
“Abbiamo incominciato il 17 agosto, su 24 giocatori che compongono la rosa siamo stati sempre almeno in 18. Ovviamente c’è sempre qualcuno in ferie perché è agosto, però non mi lamento. Da quest’anno abbiamo anche un preparatore atletico e il lavoro che è stato svolto posso definirlo soddisfacente”.

Contento dei primi riscontri dai ragazzi?
“Per la maggior parte della squadra questo è il terzo anno che facciamo insieme, ci conosciamo tutti molto bene, il gruppo è molto amalgamato e si riesce a lavorare bene. Si allenano sempre tutti con grande impegno e serietà, questo è dimostrato dal fatto che la pre-preparazione, ideata dal preparatore atletico e che avevamo dato da fare, è stata svolta; infatti, i ragazzi stanno rispondendo molto bene agli allenamenti”.

Come sta strutturando la preparazione?
“Fino ad ora, in queste due settimane, abbiamo fatto principalmente preparazione atletica. Solo nell’allenamento del 24 agosto abbiamo iniziato a provare qualche movimento, eravamo quasi obbligati data l’amichevole che avevamo in programma per mercoledì 25. L’inizio degli allenamenti è sempre limitante per quanto riguarda la tattica, prima bisogna mettere in condizione i giocatori, ma da settimana prossima inizieremo a curarla di più”.

Ha parlato di amichevoli, quante ne farete prima dell’inizio del campionato?
“Per il momento abbiamo in programma tre amichevoli, successivamente il 5 e il 12 settembre saremo impegnati nella Coppa Lombardia. Il 25 agosto abbiamo giocato con il Luino e quella gara è finita 3-3, successivamente avremo un’amichevole col Bosto e poi dovremo affrontare l’Angera. Se trovassimo un’altra partita, sarebbe ben accetta. La preparazione passa anche da queste gare perchè iniziano a darti ritmo e mentalità. Quando giochi delle sfide vere si gioca per vincere e l’avvicinamento al campionato passa inevitabilmente da qui”.

A proposito del campionato, è pro o contro al girone corto?
“Sinceramente a me non cambia gran che, sono quasi indifferente, però forse avrei preferito un girone a 16 squadre. Penso che le opinioni degli allenatori passino sempre dalla squadra che si ha a disposizione, nel senso che se si ha una squadra non propriamente competitiva si tenda ad essere contro al campionato corto. Chi invece sa di avere una rosa importante non trova grandi differenze con il campionato normale, perché alla fine sono poche partite in meno, io l’avrei preferito a 16 squadre ma solo perché si sarebbe giocato di più. Personalmente mi auguro che con un girone corto la pausa invernale sia più lunga, in modo da non giocare su campi ghiacciati”.

Quali crede che possano essere le incognite o le sorprese del campionato?
“Non credo ci siano incognite. Tutte le squadre si sono fermate, non solo una, ed è ovvio che magari qualche squadra ha perso dei giocatori perché hanno smesso per età o voglia e ora facciano fatica a rimpiazzarli. Per il resto non credo che ci siano incognite, la differenza la farà l’aver fatto qualche allenamento appena si è potuto ricominciare; chi non sarà riuscito ad allenarsi tra giugno e luglio pagherà un po’ di atletismo in meno all’inizio”.

Andrea Vincenzi

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