Nicolò Martinenghi festeggia il suo 22esimo compleanno come meglio non avrebbe potuto. Nella notte italiana, il campione di Azzate, già medaglia di bronzo nei suoi 100 rana, alla sua prima Olimpiade fa il bis e, nella 4×100 mista uomini, sale di nuovo sul terzo gradino del podio.
E’ un risultato straordinario quello centrato dagli azzurri che, mai prima d’ora, sono stati così veloci. Il 3’29″17 finale è il nuovo record italiano e migliora il già ottimo 3’30”02 della batteria di due giorni fa e il 3’29″93 che valse il il bronzo europeo a maggio. Apre la gara uno stratosferico Thomas Ceccon che non trema davanti ai giganti e chiude il dorso in 52″52; davanti a lui solo il bronzo olimpico Ryan Murphy (52″31). Nicolò Martinenghi si regala un 58″11 (in batteria 57”94) dietro sua maestà Adam Peaty che nuota la frazione lanciata più veloce di sempre in 56″53. Federico Burdisso, già bronzo nei 100 farfalla, consolida la posizione e vira terzo in 51″07, lasciando alle braccia veloci e sapienti di Alessandro Miressi gli ultimi 100 metri a stile. E il ragazzone di Torino, sesto nella gara individuale, non cede mentalmente, rintuzza il ritorno di uno scatenato russo Kliment Kolesnikov (47″03 per il campione europeo) e chiude in 47″47 bruciando di cinque centesimi i vicecampioni europei della Russia.
Il podio, dunque, recita Stati Uniti oro con il record del mondo (3’26″78), Gran Bretagna argento con il record europeo (3’27″51) e terza l’Italia.
“Abbiamo dimostrato di esser un gran gruppo, ci conosciamo da anni e conosciamo le nostre potenzialità. Questa medaglia me la volevo regalare per il compleanno, sono al settimo cielo“, dichiara “Tete” al termine della gara. Ora per lui il ritorno il Italia (nella notte tra domani e dopo) nella sua Azzate dove lo aspettano per i festeggiamenti e poi una decina di giorni di meritate vacanze prima di rituffarsi in acqua per la ISL a Napoli con gli Aqua Centurions.
Arianna Castiglioni, invece, non ha partecipato alla finale della 4×100 mista femminile a causa della decisione del ct Butini che ha preferito Martina Carraro, seppure non si sia messa in grande luce durante queste Olimpiadi. Nonostante il tempo mondiale nuotato nella batteria, Castiglioni ha assistito dagli spalti al sesto posto delle azzurre che hanno terminato in 3’56″68, peggiorando sensibilmente il tempo delle batterie (3’55”79).
Non buona la frazione a dorso di Margherita Panziera che è ottava in 1’00″03 dopo i primi 100 metri. Risalgono di un paio di posizioni Martina Carraro con la rana da 1’05″88, Elena Di Liddo con la farfalla da 56″96 e Federica Pellegrini che chiude in 53″81 la sua carriera olimpica. Ma questo non basta. Oro all’Australia (3’51″60), secondi gli Stati Uniti (3’51″73) e terzo il Canada (3’52″60). Il podio per le azzurre è lontano oltre 4”.
Ora la bustocca Castiglioni è pronta a rientrare in Italia e da mercoledì a domenica sarà a Roma per partecipare ai Campionati Italiani di Categoria. In gara nei 50 e nei 100 rana, oltre che forse nei 200 rana.
Laura Paganini
(foto di Giorgio Scala – DBM)