Prima gara dell’anno per una Openjobmetis spuntata che fa visita domani sera alle 18 ad una delle più belle realtà di questo campionata: l’Allianz Pallacanestro Trieste (foto da FB Allianz Pallacanestro Trieste).
I ragazzi guidati da Eugenio Dalmasson, nonostante le difficoltà incontrate in questa prima parte di stagione, con il covid-19 che ha colpito pesantemente il gruppo costringendolo per ben più di un mese a stare fermo, sono riusciti a fare grandi cose, come dimostra l’attuale settimo posto in classifica a quota 14 punti e la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia del prossimo febbraio dimostrano.

Nonostante nell’ultima giornata di campionato abbia subito una sconfitta fragorosa contro la ben più quotata Sassari, per 82 a 103, Trieste è squadra temibilissima, a maggior ragione per una Varese che non potrà contare sul fattore fisico, qualità imprescindibile invece dei triestini che fanno della fisicità e delle qualità sotto il ferro una delle armi principali della loro pallacanestro.
I giocatori di coachDalmasson sono un mix tra esperienza e gioventù davvero interessante, capaci di grandissime prestazioni se in giornata e dotati di una solidità e concretezza. La squadra nasce dalle idee di una regia tecnica tutta italiana, con il grande ex Cavaliero a guidare il più giovane ma assai talentuoso Laquintana, sotto l’esperta regia di Juan Manuel Fernandez.

E’ indubbio però che le maggiori fortune di Trieste si basino sul reparto lunghi, capace di dare peso e tecnica a tutta la compagne, motivo in più di preoccupazione per una Openjoibmetis che proprio sotto il ferro è vittima delle maggiori difficoltà da inizio stagione. Il quartetto lunghi, appunto, è composto da Delia, Da Ros e Upson, che fa della capacità di conquistare tanti rimbalzi e creare secondi tiri per la squadra i propri punti di forza, oltre ad una stazza media (205 cm), nettamente superiore a quella di Varese.

A loro si aggiungono le ali, piccole e forti, dotate di qualità balistiche non indifferenti, a partire da quel Grazulis corteggiato a lungo da Varese quest’estate e che si sta dimostrando una delle migliori soprese di questo campionato. L’ala forte, proveniente dalla A2, sta facendo registrare numeri importantissimi in questa stagione, con 9.9 punti di media a partita e 6.7 rimbalzi, che aggiungono imprevedibilità e pericolosità per un giocatore molto duttile nella fase offensiva, sia fuori che dentro il perimetro da 3 punti. A lui si aggiunge un Mike Henry, temibile tiratore più dall’interno dell’arco dei tre punti, con il 67% da due e il 30% da 3.
La potenza di fuoco offensiva è sublimata da Milton Doyle, guardia eclettica e molto rapida, capace all’occorrenza di dare una mano anche in fase d’impostazione dell’azione. Giocatore concreto, usato sicuro, tecnicamente non eccelso ma dotato di una solidità tecnica e intelligenza tattica importante.

E’ in dubbio che la chiave del match sarà la capacità di Varese di reggere l’urto a rimbalzo di Trieste cercando di evitare di concedere quei tanti, troppi secondi e terzi tiri, variabile negativa costante nella stagione della Openjobmetis. La sfida più affascinante del confronto sarà tra Strautins e Grazulis, un uno contro uno tutto baltico che promette grandi scintille, sempre che il lettone di casa Varese sia in grado di scendere in campo dopo un mese di stop completo da ogni attività.
Sarà una gara particolare per Ruzzier, lui triestino e chiamato ad essere, insieme a Scola e De Vico, uno dei tre moschettieri, unici biancorossi dotati di una condizione fisica accettabile, che dovranno cercare in qualche modo di condurre Varese dal primo all’ultimo minuto di gioco con pochissime, se non nulle, possibilità di riposo, verso una gara dignitosa, nonostante le difficoltà del momento.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui