Il rombo dei motori, per una volta, può tranquillamente essere messo da parte per lasciar spazio al tintinnio di posate, piatti e bicchieri. Se la compagnia è quella giusta, tanto meglio, e se una serata del genere arriva dopo un’annata da incorniciare a livello sportivo, allora festeggiare il Natale è ancor più bello. Sabato 17 dicembre è stata la serata dell’ASD Living Kart Club, che ha colto anche l’occasione perfetta per spegnere 30 candeline nella semplice, essenziale, genuina, calorosa e familiare cornice del Rifugio della Valle. Aggettivi che non sono certo sprecati: il locale di Crosio della Valle è da pochi mesi una realtà del territorio ma, vista la professionalità e la qualità, è come se ne facesse parte da sempre e l’accoglienza riservata agli invitati della Living Kart lo ha dimostrato.

Fatto trenta, facciamo trentuno. Come da tradizione, la società di Maurizio Jeropoli (insieme al fratello Antonio) ha approfittato del ritrovo per premiare due atleti in particolare: Alessio Rovera e Paolo Palanti. Purtroppo, a causa di motivi personali, il ventisettenne talento varesino (fresco di bis nel WEC con Ferrari) non ha potuto presenziare, mentre il “giovanotto” classe ’69 di Rescaldina non si è tirato indietro festeggiando una volta di più la Coppa Italia Turismo conquistata lo scorso novembre a Misano. Presente anche Umberto Vaglio, reduce da una bella (ma sfortunata) stagione nel TopJet F22000 Trophy; insieme a loro anche le leve del domani, con i giovani Cristian Biasatti e Leonardo Boccardi.

A fare gli onori di casa non poteva però che essere Maurizio Jeropoli che, tra un antipasto e un giro di polenta, si limita a dire con un sorriso: “La serata è dedicata solo ai piloti, del presente e del futuro, perché senza di loro noi non esisteremmo. L’occasione di scambiarsi gli auguri di Natale è un semplice pretesto per riunirsi, ma la vera festa è lo stare insieme: questa sera avremmo voluto premiare Alessio, ma ci dobbiamo accontentare di Paolo… (ride, ndr). Scherzi a parte siamo orgogliosi di essere qui e di avere tra noi anche i nostri futuri piloti che, ne sono certo (occhiolino verso Cristian e Leonardo), ci daranno parecchie soddisfazioni“.

Paolo Palanti: “Il coronamento di un percorso”

Ormai il volto di Paolo Palanti è ben noto dalle parti di Varese e il suo sorriso riflette tutti gli sforzi e i sacrifici fatti per arrivare alla stagione della consacrazione. “Finalmente quest’anno ho veramente qualcosa da festeggiare ride Palantie sono felice di poter suggellare un percorso iniziato oltre vent’anni fa con Maurizio e Antonio. Il fatto di essere qui, poi, a godermi un campionato italiano vinto e il compleanno della Living Kart è la coronazione perfetta. E l’anno prossimo? Iniziamo a capire il budget, poi si vedrà come alzare l’asticella. Una volta che inizi a vivere in questo ambiente ci vuoi rimanere e, vedendo com’è andata la scorsa stagione, non posso che puntare alla riconferma. Sarà una sfida nella sfida perché ora tutti mi guarderanno in maniera diversa e daranno quel qualcosa in più per battermi“.

Lo sguardo di Palanti si volge poi ai giovani: “Sarò sincero (sorride, ndr): provo un po’ di invidia perché alla loro età non avevo la possibilità di correre e ho iniziato tardi. Per questo mi auguro che possano vivere al volante molti più anni di me e il consiglio che posso dargli è molto semplice: divertitevi. Poi ovvio che vincendo ci si diverte di più“.

Umberto Vaglio: “Dimostrato di essere competitivo”

Una prima parte di stagione da protagonista e una seconda parte da spettatore: il riassunto, freddo e spietato, dell’annata di Umberto Vaglio (frenato da un incidente che lo ha tenuto fuori). Non basta però, a cancellare il sorriso dal volto del classe ’84 che è già concentrato sul 2023: “Prima di tutto voglio chiudere un po’ di accordi per coprire più di metà campionato: l’anno prossimo si correrà a Imola, tracciato con cui ho un conto aperto da sempre e su cui voglio vincere, ma soprattutto ci saranno ben quattro tappe all’estero tra cui Spa in Belgio che è letteralmente un sogno. Obiettivo? Passare dalla Pro Am alla Pro e correre almeno quattro o cinque gare. Quest’anno ho dimostrato di poter andare forte al punto che, nonostante una seconda parte di stagione da spettatore, mi è sfumato il terzo posto solo all’ultimo“.

Resta però la soddisfazione per un inizio con i fiocchi e la determinazione nel voler alzare l’asticella. Vaglio, così come Palanti, non fa certo parte della “generazione green”, ma anche lui corre con l’entusiasmo di un ragazzino e può rappresentare un modello da seguire per tanti giovani aspiranti piloti. “Se guardano a me come un punto di riferimento… mi spiace per loro (ride di gusto, ndr)! Scherzi a parte, per fare questo sport servono tanta passione e motivazione, anno dopo anno, e posso garantire che non è semplice stare sempre sul pezzo; è una passione che ti deve prendere visceralmente e che ti deve portare a metterti alla prova in ogni istante. Poi – chiude ridendo con una battuta – se lo faccio io allora possono farlo tutti…“.

Leonardo Boccardi: “Sogno la Porsche Carrera Cup Italia”

Dal mondo del calcio (Bosto) al sedile dei kart. Il percorso di Leonardo Boccardi non è diverso da quello di tanti altri giovani che il buon Maurizio Jeropoli ha cresciuto nel corso degli anni; di certo, però, è tra le ultimissime leve che la Living Kart ha accolto: “Appena iniziato il periodo del Covid ho smesso di giocare a calcio e, nel 2021, sono passato ai kart“.

La passione per i motori, ereditata da papà Christian, è così sbocciata definitivamente e il classe ’07 ha capito in fretta cosa vuol dire mettersi dietro al volante: “Quando corro mi sento libero: è un momento in cui sono solo con me stesso, stacco da tutto e da tutti, e penso solo a correre. Non sono un pilota impulsivo, mi piace studiare bene piste e avversari e pensare bene alle mosse da fare (caratteristiche che ad un certo Alessio Rovera hanno portato bene, ndr). L’anno prossimo correrò nella ROK Cup Italia e mi auguro di vincere qualche gara. Maurizio e gli altri mi hanno definito uno dei piloti del futuro? Me lo auguro! In generale, comunque, posso dire di sentirmi ottimista per il futuro. Il sogno? Visto che mia mamma Maria Angela è la direttrice della Porsche a Varese, direi che il mio obiettivo è riuscire a correre la Porsche Carrera Cup Italia… e vincerla, ovviamente“.

Cristian Biasatti: “Raccogliere risultati in ogni competizione”

Stesso anno di nascita e stessa voglia di emergere nel mondo dei motori, ma percorso diverso: Cristian Biasatti corre dal 2015 e da ormai sette anni ha la certezza di aver già trovato la sua ragione di vita. “Sono sempre stato un tipo sportivo: dal calcio (Vedanese prima e Varesina poi, ndr) al basket, passando per la BMX (passione ereditata da papà Massimiliano, ndr), non ho mai avuto problemi a lanciarmi e sperimentare varie discipline. Dopo essermi rotto il braccio sono tornato per un po’ a giocare a calcio, ma ben presto sono passato ai motori“.

Sotto l’ala protettiva della Living Kart dal 2021, il classe ’07 ha le idee chiare: “Per quanto fin da piccolo abbia sempre seguito la F1 con particolare interesse, non ho mai avuto un vero e proprio idolo: scendo in pista consapevole di dover dare il massimo ed è quello che faccio ogni volta. Anche per questo motivo non ho il desiderio di prefissarmi chissà quali traguardi da raggiungere: l’obiettivo è raccogliere risultati in ogni competizione, poi si vedrà. Quest’anno ho corso la IAME Series Italy e la IAME Euro Series tra alti e bassi; devo ancora decidere se ripeterò il campionato o se passerò all’OKN. Faccio parte dei piloti del futuro? Ci si prova (ride, ndr), ma fa indubbiamente piacere essere qui e sentirselo dire“.

Matteo Carraro

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