A volte serve qualche ora di distacco da tutto il flusso d’informazioni, news, notizie ed indiscrezioni per fermarsi e riflettere su quanto sta accadendo e su ciò che potrebbe succedere in futuro. E’ innegabile considerare le ultime 72 ore in casa Pallacanestro Varese come un qualcosa che va al di là di ogni immaginazione, al di là di quella che poteva essere la rivoluzione che tutti, con l’avvento di Luis Scola in società, ci saremmo aspettati e che aveva già iniziato a verificarsi con l’acquisizione della maggioranza delle quote societarie da parte dell’attuale AD biancorosso.

Il progetto targato Pelligra Group, pur non essendo ancora iniziato, è riuscito a portare in tutta la società ed in tutta la città una ventata di entusiasmo e di coinvolgimento come non si vedeva da tempo. L’esempio massimo è stata la conferenza stampa nel Salone Estense del Comune della Città Giardino ma non solo perché, più nel profondo e nel riservato, ha smosso le tante domande e la curiosità di tifosi di scoprire le prossime mosse dei biancorossi, in campo così come al di fuori.

La prospettiva del futuro biancorosso è tanto rosea che più non si può, così bella che quasi viene paura a pensarci per non rischiare di rimanere delusi. L’idea di un vero progetto che dopo anni di mille difficoltà, in cui solo la forza, l’amore e la passione del Consorzio Varese nel Cuore e l’impegno di tutto coloro che hanno lavorato in società hanno permesso di superare momenti davvero bui, quasi disorienta il tifoso varesino, che si trova ora coinvolto in un fiume di positività e speranza a cui non era più abituato.

Nella realtà biancorossa di oggi si sente parlare di svecchiamento, di meritocrazia, di idee, insomma, di una linfa nuova. Serviva un argentino per fare tutto questo? Evidentemente sì, la visione territoriale non bastava più, il bisogno di una nuova vision era essenziale ed oggi c’è.

Ora è chiaro che i sogni lasciano spazio alla realtà, perché da qui bisognerà ripartire per costruire squadra, settore giovanile, palazzetto e tutto ciò che verrà, nella certezza però che questa Pallacanestro Varese, più internazionale e meno campanilistica ma comunque legata fortemente al territorio ed alla sua gente, è pronta per spiccare il volo verso quei lidi che le sono appartenuti nel passato.

Quindi buon lavoro a tutti: Scola, Ross Pelligra, Micheal Arcieri, chi c’è già in società e squadra e chi arriverà, il sogno di una nuova Pallacanestro Varese è nelle vostre mani e per ora è già bello sapere che sia tutto davvero così.

Alessandro Burin

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