Settimana decisiva in casa Pallacanestro Varese. I biancorossi, dopo giorni di interlocuzioni, interviste, incontri e sondaggi, sono finalmente pronti per prendere una scelta su chi andrà a guidare la squadra il prossimo anno. Nonostante il GM biancorosso Michael Arcieri abbia lasciato spazio ancora per molte domande in merito, ciò che si percepisce tra gli uffici dell’Enerxenia Arena è che questi sette giorni possano davvero essere quelli buoni per conoscere il nome del nuovo condottiero varesino.

I motivi poi sono presto spiegati. Alcune scadenze quasi impongono a Varese la necessità di presentare ed annunciare il nuovo allenatore: prima su tutte, la questione mercato. Per quanto la volontà di entrambe le parti di continuare sulla stessa strada sia fortissima, l’accordo tra i biancorossi e Giovanni De Nicolao non è ancora stato trovato, con il playmaker veneto che, prima di firmare il prolungamento con adeguamento del contratto, vorrebbe conoscere le idee del nuovo coach. Non solo lui però, perché guardando più in generale alle mosse di Varese, è impensabile che la società costruisca tutta la squadra senza l’imprinting del proprio nuovo condottiero.

Una certezza, quest’ultima, che deriva dalle parole proprio di Arcieri, che più volte ha definito essenziale trovare un uomo con cui poter dialogare, costruire ed avere un confronto continuo su ogni ambito della vita della Pallacanestro Varese, ovviamente partendo dalla squadra. Questo poi diventa concetto ancora più forte, se già metà del gruppo è pronto, quindi la necessità di poter dare al nuovo allenatore almeno qualche elemento scelto in condivisione è centrale nel nuovo progetto.

Ma se per il mercato c’è tempo, con le tappe della prossima Summer League di luglio che saranno centrali nella campagna acquisti varesina, la scelta del nuovo allenatore diventa cruciale per la composizione dello staff di lavoro che prenderà sede all’Enerxenia Arena. Un gruppo di lavoro nel quale, a parte la figura di Alberto Seravalli, confermatissimo a parole proprio da Arcieri, ci sono da definire molter altre figure, in un’impostazione alla NBA ancora da sviluppare, tenuto conto che sia Matteo Jemoli che soprattutto Silvio Barnabà nel ruolo di preparatore atletico della prima squadra, non dovrebbero muoversi da Varese.

Con questo, la fine dei campionati sia in Italia che in America che all’estero, apre alla possibilità di concretizzare sempre più i tanti discorsi portati avanti da Varese in questo periodo, in attesa di una risposta dalla FIBA sulla possibile partecipazione biancorossa alla prossima Champions League, attesa per il 26 giugno, che definirà poi la scelta del 5+5 o 6+6 per la costruzione del roster.

Non solo prima squadra però perché il tempo dell’annuncio del nuovo accordo con la Robur Et Fides sul settore giovanile, per il quale è già tutto fatto, si sta avvicinando e Varese in questo senso non ha ancora annunciato l’uomo a capo del player development, perno centrale del nuovo progetto biancorosso e che andrà a braccetto con il prossimo allenatore varesino, per un lavoro costante di confronto ed in collaborazione che non può non potrà non richiedere un parallelismo nel lavoro quotidiano tra i due.

Alessandro Burin

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